Energia

Giurisprudenza

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Sentenza Consiglio di Stato 9 settembre 2013, n. 4473

Energia - Autorizzazione impianti fonti rinnovabili (articolo 12, Dlgs 387/2003) - Termine conclusione procedimento - Natura - Perentorietà - Obbligo della P.a. di concludere il procedimento - Sussiste

La presente pronuncia è correlata ai seguenti provvedimenti

Altre pronunce sullo stesso argomento

  • Sentenza Tar Puglia 14 maggio 2020, n. 672

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Caratteristiche - Opere di pubblica utilità indifferibili e urgenti - Condizioni - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Ottenimento dell'autorizzazione unica - Necessità - Sussistenza - Carattere indifferibile e urgente di per sé - Esclusione - Contrasto con le esigenze costituzionali di tutela dell'ambiente e del paesaggio - Sussistenza

  • Sentenza Tar Sardegna 26 febbraio 2020, n. 118

    Energia - Autorizzazione impianto a biomassa - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Rilascio - Condizioni - Dimostrazione tramite titolo giuridico di natura reale o personale di avere la disponibilità del terreno ove realizzare l’impianto - Necessità - Convenzione con il Comune non perfezionata od oggetto di decadenza - Effetti - Mancanza del requisito della disponibilità del terreno - Sussistenza - Conseguenze - Rigetto dell’istanza di autorizzazione - Legittimità - Sussistenza

     

  • Sentenza Consiglio di Stato 15 gennaio 2020, n. 377

    Energia - Autorizzazione impianti a fonti rinnovabili - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Rilascio di autorizzazione in zona non destinata alla localizzazione di impianti industriali - Conseguenze - Variazione della destinazione urbanistica e conformità alle destinazioni urbanistiche dell'impianto - Sussistenza - Parere negativo del Comune - Rilevanza - Insussistenza

  • Sentenza Tar Lazio 28 ottobre 2019, n. 12353

    Energia - Impianti per la produzione di energia a fonti rinnovabili - Impianto a biogas da discarica - Richiesta della qualifica Iafr (impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili) al fine dell'ottenimento degli incentivi - Possesso dell'autorizzazione unica ai sensi dell'articolo 12, Dlgs 387/2003 - Necessità - Sussistenza - Coincidenza tra titolare dell'autorizzazione unica e richiedente l'incentivo - Necessità - Sussistenza

  • Sentenza Tar Toscana 9 ottobre 2019, n. 1322

    Valutazione di impatto ambientale (Via) - Impianto di trattamento rifiuti - Provvedimento di verifica di assoggettabilità a Via (screning) - Rilascio - Articolo 19, Dlgs 152/2006 - Termine - Carattere perentorio ai fini della legittimità del provvedimento - Articoli 2 e 2-bis, legge 241/1990 - Esclusione - Rilevanza ai soli fini della responsabilità da ritardo P.a. - Sussistenza

  • Sentenza Corte Costituzionale 26 luglio 2018, n. 177

    Energia – Fonti alternative – Impianti eolici – Campania - Autorizzazioni impianti di produzione da energia eolica – Moratoria – Articolo 15, comma 3, legge regionale n. 6 del 2016 – Contrasto con la tempistica accelerata ex art. 12, comma 4, Dlgs. n. 387 del 2003 – Violazione articoli 41, 97 e 117  Costituzione – Illegittimità

  • Sentenza Corte di Cassazione 12 gennaio 2018, n. 888

    Via - Energia - Impianto fotovoltaico - Autorizzazione - Dlgs 387/2003 - Valutazione di impatto ambientale - Impianto superiore a 1 MW - Necessità - Frazionamento dell'impianto - Intento elusivo della normativa autorizzatoria - Sussistenza - Realizzazione senza autorizzazione - Integrazione del reato ex articolo 44, comma 1, lettera b), Dpr 380/2001 - Sussistenza

  • Sentenza Consiglio di Stato 3 gennaio 2018, n. 28

    Energie rinnovabili - Impianto eolico - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003, articolo 12 - Procedimento - Conferenza dei servizi - Dissenso "ambientale" - Superamento - Articolo 14-quater, legge 241/1990 -Deliberazione del Consiglio dei Ministri - Rilascio dell'autorizzazione da parte della Regione - Conseguenze - Nullità - Carenza di potere - Sussistenza

  • Sentenza Consiglio di Stato 11 novembre 2016 n. 4676

    Energia - Autorizzazione impianti a fonti rinnovabili - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Conferenza dei servizi - Rilascio titolo autorizzatorio - Successivo provvedimento di dichiarazione di interesse pubblico dell'area interessata dall'impianto - Blocco attività autorizzata - Illegittimità - Sussistenza

  • Sentenza Consiglio di Stato 28 ottobre 2016, n. 4538

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica - Articolo 12, comma 4-bis Dlgs 387/2003 - Disponibilità dell'area dove realizzare l'impianto - Conseguimento anche in corso del procedimento autorizzatorio - Possibilità - Solo per impianti a biomassa in zona agricola - Articolo 65, comma 5, Dl 1/2012

  • Sentenza Consiglio di Stato 11 luglio 2016, n. 3081

    Energia - Autorizzazione unica - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Impianti a fonti rinnovabili - Procedimento per valutare se sottoporre l'impianto a verifica di assoggettabilità a Via - Articolo 20, Dlgs 152/2006 - Condizioni - Rispetto da parte dell'Autorità competente dei tempi del procedimento - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 5 maggio 2016, n. 1790

    Energie rinnovabili - Impianto a biomassa - Utilizzo di feci e liquami bovini - Autorizzazione unica alla realizzazione dell'impianto ex Dlgs 387/2003 - Verifica compatibilità con normativa sui rifiuti - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 21 aprile 2016, n. 1589

    Energia - Autorizzazione unica - Impianto eolico - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Valutazione di impatto ambientale - Parere di Via - Espressione nell'ambito della conferenza dei servizi - Necessità - Condizioni - Via negativa - Preclusione assoluta all'autorizzazione unica - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 31 marzo 2016, n. 1274

    Energia - Impianto a biomassa - Autorizzazione unica - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Localizzazione in area agricola - Possibilità automatica - Esclusione - Valutazione discrezionale rimessa all'Amministrazione - Sussistenza - Via - Procedimento - Autonomia rispetto al procedimento di autorizzazione unica

  • Sentenza Consiglio di Stato 23 marzo 2016, n. 1201

    Territorio - Beni paesaggistici - Impianto a fonti rinnovabili - Autorizzazione paesaggistica - Diniego - Ragioni - Motivazione - Generica minore fruibilità del paesaggio - Insufficienza

  • Sentenza Tar Friuli Venezia Giulia 15 febbraio 2016, n. 45

    Tutela delle acque - Autorizzazione per costruzione impianto a biogas - Articolo 12, comma 7, Dlgs 387/2003 - Smaltimento dei residui contenenti nitrati -  In caso di superamento limiti di legge - Diniego - Legittimità

  • Sentenza Tribunale superiore acque pubbliche 2 febbraio 2016, n. 23/16

    Energia - Impianti idroelettrici - Autorizzazione - Rapporti con il Comune - Previsione di canoni annui in percentuale sui ricavi dell’attività - Natura - Royalties - Illegittimità - Sussistenza

  • Sentenza Consiglio di Stato 3 novembre 2015, n. 5001

    Energia - Impianto eolico - Autorizzazione - Parere della Soprintendenza - Diniego automatico - Ragioni - Presenza di altri impianti nella stessa area - Legittimità - Esclusione - Congrua motivazione - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 13 ottobre 2015, n. 4712

    Via - Articolo 20, Dlgs 152/2006 - Realizzazione di un parco eolico - Procedimento - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Conclusione - Applicabilità del silenzio-assenso - Esclusione - Norma regionale che lo prevede - Disapplicazione - Legittimità - Sussistenza

  • Sentenza Consiglio di Stato 1° luglio 2015, n. 3252

    Energia - Impianti eolici offshore - Autorizzazione - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Competenza statale - Sussiste - Distanza dalla terraferma ai fini dell'attribuzione della competenza tra Stato e Regione - Irrilevanza

  • Sentenza Consiglio di Stato 3 giugno 2015, n. 2728

    Energia - Impianto a biogas - Autorizzazione - Articolo 12, Dlgs 387/2003 - Realizzazione di impianto di teleriscaldamento - Natura - Misura di compensazione patrimoniale in favore della Regione o Provincia - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 27 aprile 2014, n. 2071

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione - Denuncia di inizio attività - Illegittimità - Motivi - Mancanza dell'autorizzazione paesaggistica - Sussistenza - Opera indifferibile e urgente - Esclusione - Condizione prevista solo per impianti dotati di autorizzazione unica

  • Sentenza Corte di Cassazione 21 aprile 2015, n. 16624

    Energia - Impianti eolici - Realizzazione in area già bruciata da incendi - Condizioni - Limiti - Autorizzazione - Frazionamento fraudolento degli impianti per accedere al titolo autorizzatorio semplificato - Realizzazione abusiva - Articolo 44, Dpr 380/2001 - Sequestro preventivo - Condizioni - Sussistenza

  • Sentenza Consiglio di Stato 22 gennaio 2015, n. 236

    Energia - Impianto eolico - Inclusione nel progetto in area idonea - Effetti - Automatica idoneità alla realizzazione - Esclusione - Giudizio di valutazione di impatto ambientale - Necessaria valutazione positiva per effetto dell'idoneità dell'area alla realizzazione degli impianti - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 23 ottobre 2014, n. 5249

    Energia - Realizzazione impianti a fonti rinnovabili - Linee guida nazionali - Carattere sussidiario rispetto alle Linee guida regionali - Sussiste - Autorizzazione unica - Disciplina - Applicazione nuove norme regionali alle domande ancora in corso - Legittimità

  • Sentenza Consiglio di Stato 14 ottobre 2014, n. 5092

    Valutazione di impatto ambientale - Energia - Impianti eolici - Verifica di assoggettamento a Via -Valutazione impatti cumulativi degli impianti - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 13 ottobre 2014, n. 5050

    Energia - Impianto eolico - Autorizzazione - Presentazione della domanda - Valutazione - In ordine cronologico - Secondo data di protocollazione della domanda - Nozione di variante - Riferimento al Dpr 380/2001 - Erroneità

  • Sentenza Consiglio di Stato 22 settembre 2014, n. 4775

    Energia - Impianti eolici - Comparazione tra tutela paesaggistica e sviluppo delle energie rinnovabili - Sindacato del Giudice su atto amministrativo - Oggetto - Eccesso di potere - Travisamento dei fatti  - Possibilità

  • Sentenza Consiglio di Stato 22 settembre 2014, n. 4727

    Energia - Impianto a biogas - Valutazione di impatto ambientale - Sottoposizione a Via - Esclusione - Basata esclusivamente sulla soglia di potenza dell'impianto - Illegittimità

  • Sentenza Consiglio di Stato 9 settembre 2014, n. 4566

    Energia – Impianti eolici – Regione – Assoggettamento "automatico" a Via – Illegittimità – Sussiste – Screening ambientale – Articolo 20, Dlgs 152/2006 - Su progetto definitivo – Esclusione – Autorizzazione unica – Dlgs 387/2003 – Rispetto termini procedimento - Necessità

  • Sentenza Corte Costituzionale 16 luglio 2014, n. 199

    Appalti - Servizi locali di rilevanza economica - Affidamento diretto - A società pubblico-privata - Legge regionale - Limiti - Condizioni - Impianti eolici - Individuazione regionale aree idonee con esclusione di tutte le altre - Illegittimità costituzionale - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 14 luglio 2014, n. 3645

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 -Valutazione compatibilità paesaggistico-ambientale - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 7 luglio 2014, n. 3436

    Energia - Acque - Impianto idroelettrico - Autorizzazione unica - Controversie - Giurisdizione - Tribunale Superiore delle Acque - Sussistenza

  • Sentenza Corte Costituzionale 2 luglio 2014, n. 189

    Energie rinnovabili - Autorizzazione unica impianti - Dlgs 387/2013 - Procedimento - Legge regionale - Introduzione parere obbligatorio di un Comitato tecnico - Aggravamento del procedimento - Contrasto con principi fondamentali statali in materia - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Consiglio di Stato 12 giugno 2014, n. 2999

    Energie rinnovabili - Impianto eolico - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 - Conferenza dei servizi - Procedimento - Dissenso Soprintendenza - Superamento - Intervento del Consiglio dei Ministri - Legittimità

  • Sentenza Corte Costituzionale 11 giugno 2014, n. 166

    Energia - Impianti a biomassa in area agricola - Autorizzazione - Condizioni - Legge regionale - Uso di biomassa da "filiera corta" - Travalicazione principi nazionali - Dlgs 387/2003, articolo 12 - Sussiste - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Consiglio di Stato 27 maggio 2014, n. 2699

    Energia - Impianto di cogenerazione a biomassa - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 - Opera "connessa" - Nozione - Serra che riceve calore dall'impianto - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 28 aprile 2014, n. 2184

    Impianto eolico - Realizzazione - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 -Procedimento - Termine di conclusione - Natura - Perentorio - Ritardo della P.a. nella conclusione del procedimento - Illegittimità - Successivo diniego autorizzazione -Effetti sulla illegittimità del ritardo - Irrilevanza

  • Sentenza Consiglio di Stato 28 aprile 2014, n. 2184

    Impianto eolico - Realizzazione - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 -Procedimento - Termine di conclusione - Natura - Perentorio - Ritardo della P.a. nella conclusione del procedimento - Illegittimità - Successivo diniego autorizzazione -Effetti sulla illegittimità del ritardo - Irrilevanza

  • Sentenza Consiglio di Stato 16 aprile 2014, n. 1914

    Energia - Impianto eolico - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 - Condizioni -Acquisizione decreto sospensione usi civici - Mancanza - Conseguenze - Diniego svincolo usi civili - Legittimità - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 31 marzo 2014, n. 1541

    Energie rinnovabili - Impianto a biomassa di produzione di energia da rifiuto -Autorizzazione - Procedimento unico ex Dlgs 387/2003 - Legittimità - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 13 marzo 2014, n. 1179

    Energie rinnovabili - Autorizzazioni - Impianto a cogenerazione - Delibera 42/02 Autorità per l'energia - Prescrizioni - Rilevanza ai fini della costruzione e dell'esercizio di impianti a fonti rinnovabili - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 13 marzo 2014, n. 1217

    Energie rinnovabili - Impianti eolici - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 - Valutazione di impatto ambientale - Contenuti - Stima previsionale dell'impatto acustico - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 10 marzo 2014, n. 1144

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica (Dlgs 387/2003) - Procedimento - Conferenza dei servizi - Dissenso motivato Ente a tutela dell'ambiente - Superamento - Rispetto procedure ex legge 241/1990 - Necessità

  • Sentenza Corte Costituzionale 30 gennaio 2014, n. 13

    Energie rinnovabili - Impianti eolici - Autorizzazioni - Linee guida regionali - Imposizione di distanze minime tra gli impianti - Contrasto con principio nazionale di massima diffusione delle rinnovabili - Sussistenza - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Corte Costituzionale 17 dicembre 2013, n. 307

    Energia - Regione Puglia - Impianti idroelettrici - Impianti di potenza fino a 1 MW - Autorizzazione - Sottoposizione a procedura abilitativa semplificata (Pas) - Contrasto con il Dlgs 152/2006 che prevede la Via per impianti sopra 100 kW - Illegittimità costituzionale - Non sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 12 novembre 2013, n. 5417

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica - Dlgs 387/2003 - Domanda - Documentazione da allegare - Linee guida regionali - Carenza di documentazione - Incompleta integrazione - Conseguenze - Automatica caducazione della domanda - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 4 novembre 2013, n. 5291

    Energie rinnovabili - Eolico - Installazione - Divieti assoluti - Zone di traffico aeroportuale - Poteri dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac) - Vincoli a tutela del traffico aereo - Sussistono

  • Sentenza Consiglio di Stato 16 ottobre 2013, n. 5040

    Via - Piattaforma di trattamento, valorizzazione e stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi - Conclusione del procedimento - Termine finale - Perentorietà - Rispetto - Obbligatorietà - Preavviso di rigetto della Via - Insufficienza - Obbligo di emanare un provvedimento espresso - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 29 settembre 2013, n. 4755

    Energia - Impianto fotovoltaico - Realizzazione in area agricola - Ammissibilità - ussiste - Attuazione del principio europeo di sviluppo delle rinnovabili - Necessità

  • Sentenza Corte di Cassazione 19 giugno 2013, n. 26636

    Impianto fotovoltaico - Autorizzazione - Più impianti inferiori a 1 MW riconducibili a un unica iniziativa imprenditoriale - Elusione normativa sull'autorizzazione unica (Dlgs 387/2003) - Sussiste

  • Sentenza Corte Costituzionale 31 maggio 2013, n. 114

    Energia - Idroelettrico - Normativa provinciale - Realizzazione impianti fino a 3 MW - Pubblica utilità dell'opera - Esclusione - Contrasto con la disciplina statale (Dlgs 387/2003) - Non sussiste - Competenza legislativa provinciale in materia di pubblica utilità

  • Sentenza Corte di Cassazione 13 maggio 2013, n. 20403

    Energia - Impianti fotovoltaici - Costruzione in assenza del titolo autorizzatorio (Dlgs 387/2003, articolo 44 Dpr 380/2001) - Sequestro - Esigenze cautelari anche dopo la realizzazione dell'impianto - Sussistono

  • Sentenza Corte Costituzionale 3 maggio 2013, n. 80

    Energie rinnovabili - Linee guida 2009 autorizzazione impianti Fer Regione Sicilia approvate con regolamento - Successiva legge regionale - Rinvio alle Linee guida - Conseguenze - "Legificazione" delle Linee guida - Non sussiste - Assenza della volontà del Legislatore di conferire rango di norma primaria al regolamento regionale

  • Sentenza Consiglio di Stato 24 gennaio 2013 n. 434

    Energia - Impianto fotovoltaico - Autorizzazione - Conferenza dei servizi -Espressione del dissenso - Modalità - Congrua motivazione - Necessità del titolo di proprietà dell'area ove realizzare le opere connesse (articolo 12, comma 4-bis, Dlgs 387/2003) - Esclusione

  • Sentenza Consiglio di Stato 15 gennaio 2013, n. 220

    Energie rinnovabili - Impianto eolico - Autorizzazione unica - Conferenza dei servizi - Dissenso Amministrazione locale preposta alla tutela ambientale e paesaggistica - Superamento - Deliberazione del Consiglio dei Ministri - Conferma del dissenso - Motivazione particolare - Necessità - Esclusione

  • Sentenza Corte di Cassazione 10 gennaio 2013, n. 1260

    Energie rinnovabili - Impianto fotovoltaico - Autorizzazione unica - Assenza del titolo - Sanzioni - Esercizio abusivo dell'impianto - Applicabilità delle sanzioni - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 23 novembre 2012, n. 5895

    Impianti eolici - Autorizzazione unica (AU) - Termine conclusione procedimento - Natura - Perentoria - Via - Natura - Endoprocedimento all'interno dell'AU - Inerzia Autorità competente in materia di Via - Esercizio poteri sostitutivi Autorità competente per l'AU

  • Sentenza Consiglio di Stato 23 ottobre 2012, n. 5413

    Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 - Termine di conclusione del procedimento - Natura - Perentorietà

  • Sentenza Consiglio di Stato 23 ottobre 2012, n. 5413

    Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 - Termine di conclusione del procedimento - Natura - Perentorietà

  • Sentenza Corte Costituzionale 11 ottobre 2012, n. 224

    Energia - Impianti eolici - Legge regionale - Individuazione aree idonee agli impianti - Implicita esclusione di tutte le restanti aree - Ribaltamento principio generale in materia di energia di individuazione aree non idonee - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Consiglio di Stato 20 settembre 2012, n. 4997

    Energie rinnovabili - Impianti eolici - Autorizzazione paesaggistica - Rilascio -Annullamento ex articolo 159, Dlgs 42/2004  - Tardività - Conseguenze - llegittimità - Annullamento d'ufficio ex legge 241/1990 - Rispetto principi generali procedimento amministrativo - Necessità

  • Sentenza Consiglio di Stato 10 settembre 2012, n. 4768

    Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione - Diniego regionale - Motivi - Superamento potenza massima autorizzabile in Regione - Contrasto con normativa comunitaria di sviluppo delle rinnovabili - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 10 settembre 2012, n. 4780

    Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione - Linee guida nazionali (Dm 10 settembre 2010) - Applicazione - Esclusione - Vigenza della disciplina precedente - Impianti già completi dei pareri ambientali alla data del 1° gennaio 2011

  • Sentenza Consiglio di Stato 1° agosto 2012, n. 4400

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica - Conferenza dei servizi - Disciplina - Ente competente - Amministrazione titolare all'emanazione del provvedimento finale

  • Sentenza Consiglio di Stato 17 aprile 2012, n. 3039

    Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione unica regionale - Procedimento - Conferenza dei servizi - Dissenso Soprintendenza - Superamento - Esclusione - Nullità autorizzazione - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 27 aprile 2012, n. 2473

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione - Permesso di costruire -Equivalenza con autorizzazione unica - Esclusione

  • Sentenza Corte Costituzionale 23 novembre 2011, n. 310

    Impianti a fonti rinnovabili - Procedimenti autorizzatori - Norme regionali recanti misure preferenziali in favore degli enti pubblici - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Corte Costituzionale 11 novembre 2011, n. 308

    Energie rinnovabili - Impianti - Individuazione aree non idonee - Potere delle Regioni - Presupposti - Divieti regionali generalizzati alla realizzazione - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Consiglio di Stato 25 luglio 2011, n. 4454

    Processo amministrativo - Termini assegnati alle parti - Scadenza - Giorno di sabato - Proroga automatica al primo giorno non festivo - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 5 luglio 2011, n. 4037

    Autorizzazione impianto eolico - Legittimità - Giudicato amministrativo - Elusione e violazione - Presupposti - Sviamento di potere - Atto della Soprintendenza - Contenuti - Sussiste

  • Sentenza Corte Costituzionale 15 giugno 2011, n. 192

    Energia - Impianti fotovoltaici - Autorizzazioni - Legge regionale - Fissazione di una moratoria alla realizzazione - Illegittimità costituzionale

  • Sentenza Corte Costituzionale 11 febbraio 2011, n. 44

    Acque - Dlgs 152/2006 - Scarichi - Competenza statale - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana 4 novembre 2010, n. 1368

    Energia - Autorizzazione unica ex Dlgs 387/2003 per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili - Superamento dei termini massimi per l'emanazione del provvedimento finale -  Illecito civile della pubblica amministrazione - Risarcimento danni - Sussiste

  • Sentenza Consiglio di Stato 17 giugno 2010, n. 3851

    Autorizzazione unica per la costruzione degli impianti eolici - Sospensione dei lavori non imputabile al soggetto autorizzato - Vincolo paesaggistico sopravvenuto - Non opponibile

  • Sentenza Corte Costituzionale 4 giugno 2010, n. 194

    Energia - Energie rinnovabili - Autorizzazioni - Lr Molise 7 giugno 2009, n. 22, articolo 3, comma 1 - Competenza del Comune per impianti di potenza fino a 1 MW - Illegittimità

  • Sentenza Corte Costituzionale 6 maggio 2010, n. 168

    Energia - Energie rinnovabili - Impianti eolici - Sospensione sine die dei procedimenti di autorizzazione sino all'individuazione, da parte dei Comuni, degli ambiti territoriali nei quali potranno essere realizzati gli impianti medesimi - Illegittimità

  • Sentenza Corte Costituzionale 1° aprile 2010, n. 124

    Energia - Impianti di produzione da fonti rinnovabili - Lr Calabria 42/2008 - Previsione di limiti alla produzione - Contrasto con il protocollo di Kyoto e con la direttva 2001/77/Ce

  • Sentenza Corte Costituzionale 26 marzo 2010, n. 119

    Energia - Impianti a fonti rinnovabili - Autorizzazione - Lr Puglia 31/2008 - Illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, commi 1 e 2, 3, 4, 7, comma 1

  • Sentenza Consiglio di Stato 26 febbraio 2010, n. 1139

    Autorizzazione unica per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili - Mancata adozione della pianificazione comunale - Moratoria sulle nuove autorizzazioni - Responsabilità del Comune - Condanna

  • Sentenza Consiglio di Stato 22 febbraio 2010, n. 1020

    Autorizzazione unica per la costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili - Dissenso delle P.a. coinvolte - Necessità di esprimere il dissenso in sede di Conferenza di servizi - Sussiste

  • Sentenza Corte Costituzionale 6 novembre 2009, n. 282

    Giudizio di legittimità costituzionale in via principale. Energia - Norme della Regione Molise - Disciplina degli insediamenti di impianti eolici e fotovoltaici sul territorio della Regione - Individuazione di aree ritenute non idonee all'installazione

  • Sentenza Consiglio di Stato 11 dicembre 2007, n. 6388

    Permesso di costruire – Installazione, in zona agricola, di un impianto fotovoltaico – Parere favorevole del Comune subordinato all’approvazione di un Piano aziendale da parte dell’Ispettorato Agrario Regionale (IRA) – Lr n. 11/04 – Necessarietà dell’autorizzazione ex Dlgs 387/2003 e della redazione di un Piano aziendale ex articolo 44 Lr 11/2004 – Qualificazione dell’energia da produzione fotovoltaica, effettuata dagli imprenditori agricoli, come connessa all’attività agricola e produttiva di reddito agrario – Illegittimità – Non sussiste – Infondatezza del ricorso – Nullità – Sussiste

  • Sentenza Corte Costituzionale 9 novembre 2006, n. 364

    Impianti di produzione energia eolica - Autorizzazione per costruzione ed esercizio - Legislazione concorrente Stato/Regioni ex articolo 117, comma 3, Costituzione - Principi fondamentali ex Dlgs 387/2003 - Termine massimo di 180 giorni per procedura autorizzatoria - Provvedimento regionale che stabilisce termine superiore - Illegittimità costituzionale - Sussiste


Consiglio di Stato

Sentenza 9 settembre 2013, n. 4473

 

Repubblica italiana

In nome del popolo italiano

 

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

 

ha pronunciato la presente

 

Sentenza

 

sul ricorso numero di registro generale 343 del 2013, proposto da:

(A) Srl, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati (omissis) e (omissis);

 

contro

Regione Puglia, in persona del Presidente pro tempore della Giunta regionale, rappresentato e difeso dall'avvocato (omissis);

 

nei confronti di

Giuseppe Rubino, non costituito in giudizio;

 

per la riforma

della sentenza del Tar Puglia – Bari, Sezione I, n. 2095/2012, resa tra le parti, di declaratoria di improcedibilità del ricorso proposto per l'accertamento dell'illegittimità del silenzio tenuto dalla Regione Puglia sull'istanza di rilascio di autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto eolico nel Comune di San Severo;

nonché per il conseguimento dell'ordine rivolto alla Regione Puglia di concludere il procedimento mediante provvedimento espresso motivato, nel termine di trenta giorni o di quello ritenuto opportuno, disponendo la nomina di un commissario "ad acta" nell'ipotesi di mancato adempimento dell'obbligo di conclusione del procedimento entro il termine assegnato;

Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio della Regione Puglia;

Viste le memorie prodotte dalla parte appellante a sostegno delle proprie difese;

Visti gli atti tutti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 18 giugno 2013 il Consigliere (omissis) e uditi per le parti gli avvocati (omissis) e (omissis);

Ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue:

 

Fatto

La (A) Srl ha presentato in data 27 novembre 2009 alla Regione Puglia, Settore industria, istanza di rilascio di autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzarsi nel Comune di San Severo, alla località "Demanio – San Ricciardo – Casone" e successivamente, in data 30 marzo 2010 istanza alla Provincia di Foggia di avvio del sub procedimento di valutazione di impatto ambientale di detto impianto.

Detta società, nell'assunto che il Settore industria di detta Regione, nonostante fossero trascorsi oltre 180 giorni dalla presentazione di detta istanza non aveva comunicato l'avvio del procedimento alle amministrazione interessate, né effettuate le altre previste attività prodromiche alla convocazione della conferenza di servizi, ha proposto ricorso, notificato il 3 maggio 2011, presso il Tar Puglia ai sensi dell'articolo 117 del C.p.a..

Prima della udienza di discussione in camera di consiglio di detto ricorso, l'Ufficio energia della Regione Puglia ha comunicato che, dovendo procedere alla convocazione della conferenza dei servizi previsti dall'articolo 14 della legge n. 241/1990, aveva necessità di ricevere entro 30 giorni la documentazione di cui all'articolo 4 della Lr n. 31/2008; in riscontro a detta nota la società ha trasmesso a detto Ufficio il piano economico finanziario asseverato e la dichiarazione sulle risorse finanziarie, chiedendo la sollecita convocazione della conferenza dei servizi.

Con sentenza n. 1045 dell'8 luglio 2011 l'adito Tar ha dichiarato il ricorso improcedibile nell'assunto che la richiesta del 10 giugno 2011 avesse interrotto l'inerzia sulla istanza di autorizzazione unica di cui trattasi.

Successivamente, con nota prot. n. 3814 del 20 aprile 2012, detto Ufficio energia ha chiesto alla società di cui trattasi di adeguare la domanda di autorizzazione alla sopravvenuta deliberazione della Giunta regionale n. 3029/2010, mediante integrazione della documentazione a corredo della istanza e trasferimento sull'indicato portale telematico.

La (A) Srl, nell'assunto che, nonostante che in data 20 giugno 2012 avesse adempiuto alla richiesta suddetta e che le nuove linee guida regionali prevedessero la convocazione della conferenza dei servizi entro trenta giorni, perdurava l'inerzia dell'Amministrazione, ha adito nuovamente il Tar Puglia con ricorso ex articolo 117 del C.p.a..

Nell'imminenza della camera di consiglio fissata per la discussione del ricorso il competente ufficio regionale, con nota del 28 novembre 2012, ha chiesto alla citata società di integrare ulteriormente la prodotta documentazione e, nel corso della camera di consiglio, ha depositato il provvedimento prot. n. 11369 del 4 dicembre 2013, di convocazione della conferenza dei servizi.

Con la sentenza in epigrafe indicata il Tar suddetto ha dichiarato improcedibile anche il suddetto ricorso, nell'assunto che l'inerzia della Regione fosse venuta meno con l'invio della richiesta del 28 novembre 2012.

Con il ricorso in appello in esame la società di cui trattasi ha chiesto l'annullamento di detta sentenza, deducendo i seguenti motivi:

1. "Error in iudicando". Violazione e falsa applicazione degli articoli 2 e 14-ter della legge n. 241/1990, dell'articolo 12 del Dlgs n. 387/2003, della deliberazione della Giunta regionale 23 gennaio 2007, n. 35 e dell'articolo 10, comma 5, della Lr n. 17/2007. Illegittimità.

La tesi fatta propria dal primo Giudice che l'inerzia della Regione fosse venuta meno a seguito dell'invito del 28 novembre 2012 ad aggiornare o rettificare alcuni documenti allegati al progetto è incondivisibile alla luce del disposto di cui all'articolo 2, comma 1, della legge n. 241/1990 e all'articolo 12, comma 4, del Dlgs n. 387/2003.

2. "Error in iudicando", violazione e falsa applicazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato ex articolo 112 del C.p.c.. Ultrapetizione. Vizio della pronuncia giudiziale. Riforma. Necessità.

È stato violato con la sentenza impugnata l'articolo 112 del C.p.c., applicabile anche al processo amministrativo ex articolo 39 del C.p.a., che stabilisce che il Giudice deve stabilire su tutta la domanda e non oltre i limiti di essa, atteso che, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso, il Tar non ha considerato la concreta ed effettiva questione che l'appellante aveva sottoposto al suo esame, omettendo di dichiarare che la Regione non aveva ottemperato agli obblighi ad essa imposti dall'articolo 2 della legge n. 241/1990 e dall'articolo 12 del Dlgs n. 387/2003, nonché di ordinare alla Regione Puglia di concludere il procedimento iniziato.

Con note depositate il 28 maggio 2013 la parte appellante ha ribadito tesi e richieste.

Con atto depositato il 15 giugno 2013 si è costituita in giudizio la Regione Puglia, che ha premesso che in data 8 gennaio 2013 si era tenuta la conferenza dei servizi, cui erano state invitate a partecipare anche società che avevano presentato istanze con priorità cronologica rispetto a quella della appellante, con invito a quest'ultima a depositare il progetto definitivo privo delle interferenze e delle sovrapposizioni con gli altri impianti; ha aggiunto la Regione che, non avendo la (A) Srl a tanto provveduto, l'Ufficio energia, con nota prot. n. 4883 del 6 giugno 2013, ha comunicato alla società i motivi ostativi alla conclusione positiva del procedimento ex articolo 10-bis della legge n. 241/1990. In conclusione la costituita Amministrazione, premesso che la comunicazione ex articolo 10-bis della legge n. 241/1990 avrebbe effetti estintivi sulla materia del contendere, ha concluso per la reiezione dell'appello.

Con note depositate il 17 giugno 2013 la parte appellante, eccepita la tardività della costituzione della Regione, ha replicato alle avverse argomentazioni, deducendo la irrilevanza della comunicazione dei motivi ostativi alla conclusione del procedimento e ribadendo la sussistenza di interesse alla decisione, anche ai fini della proposizione dell'azione per il risarcimento dei danni da ritardo.

Alla udienza in camera di consiglio del 18 giugno 2013 il ricorso in appello è stato trattenuto in decisione alla presenza degli avvocati delle parti come da verbale di causa agli atti del giudizio.

 

Diritto

1. Il giudizio in esame verte sulla richiesta, formulata dalla (A) Srl, che aveva presentato in data 27 novembre 2009 alla Regione Puglia, Settore Industria, istanza di rilascio di autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica, di annullamento o di riforma della sentenza del Tar in epigrafe indicata con la quale è stato dichiarato improcedibile, a seguito di richiesta di integrazione documentale e di convocazione della conferenza dei servizi da parte della Regione Puglia, il ricorso proposto per la declaratoria di illegittimità del silenzio rifiuto formatosi su detta domanda e per l'emanazione dell'ordine di conclusione del procedimento mediante provvedimento espresso motivato, nel termine di trenta giorni o di quello ritenuto opportuno, con nomina di un commissario "ad acta".

2. Con il primo motivo di appello è stato dedotto che la tesi fatta propria dal primo Giudice, che l'inerzia della Regione fosse venuta meno con l'invito formulato alla società di cui trattasi del 28 novembre 2012 ad aggiornare o rettificare alcuni documenti allegati al progetto, sarebbe incondivisibile alla luce del disposto di cui all'articolo 2, comma 1, della legge n. 241/1990, secondo il quale l'Amministrazione ha il dovere di concludere il procedimento mediante l'adozione di un provvedimento espresso.

Nel caso di specie, relativo ad autorizzazione unica per la realizzazione di impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, detto obbligo dovrebbe essere coniugato con quello di cui all'articolo 12, comma 4, del Dlgs n. 387/2003, per il quale il termine massimo per la conclusione del procedimento non può essere superiore ai 90 giorni e a tal fine la conferenza dei servizi è convocata entro 30 giorni dal ricevimento della domanda di autorizzazione; esso dovrebbe quindi essere considerato come termine perentorio (che non tollera sospensioni).

Nel caso che occupa la regione Puglia avrebbe violato dette disposizioni atteso che a tre anni dalla presentazione della richiesta di autorizzazione è stata solo convocata la conferenza dei servizi, senza adozione delle determinazioni conclusive; neppure la mancata conclusione potrebbe essere giustificata dalla eventuale mancanza di un parere espresso sulla istanza di Via, avendo il progettato impianto già ottenuto il parere favorevole della compatibilità ambientale.

Né la richiesta di integrazione documentale del 28 novembre 2012, né la convocazione della conferenza dei servizi avrebbero quindi fatto venir meno il silenzio inadempimento, essendo irrimediabilmente scaduto il tempo massimo concesso dall'articolo 12, comma 4, del Dlgs n. 387/2003, come ritenuto dalla giurisprudenza formatasi in materia, con conseguente erroneità della impugnata decisione.

2.1. Premette il Collegio che l'articolo 2 della legge n. 241/1990, che racchiude uno dei principi fondamentali dell'ordinamento in tema di azione amministrativa, sancisce l'obbligo per l'amministrazione di concludere ogni procedimento con provvedimento espresso entro un termine certo, che è quello generale fissato dal comma 3 di detto articolo o quello indicato da specifiche disposizioni.

Aggiungasi che il termine massimo di 180 giorni dalla presentazione della richiesta, entro il quale deve concludersi, ex articolo 12 del Dlgs n. 387/2003, il procedimento per il rilascio dell'autorizzazione unica, oltre che ad essere perentorio (Corte Costituzionale, sentenze n. 364/2006, e n. 282/2009) risponde a evidenti finalità di semplificazione e accelerazione, sicché esso termine può essere qualificato come principio fondamentale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia (Corte Costituzionale 9 novembre 2006, n. 364, Consiglio di Stato, Sezione V, 23 ottobre 2012, n. 5413, 21 novembre 2012, n. 5895 e 15 maggio 2013 n. 2634).

Peraltro nemmeno in base alle disposizioni di cui al regolamento regionale Puglia contenuto nell'allegato A della delibera di Giunta n. 23 gennaio 2007, n. 35 (pubblicata sul Burp n. 19 del 6 febbraio 2007), in materia di procedimento per il rilascio dell'autorizzazione unica, risulta un diverso quadro procedimentale.

Ciò in quanto l'articolo 2.3.2, comma 4, del citato regolamento stabilisce che, a seguito dell'istanza presentata dal privato per l'ottenimento dell'autorizzazione unica, "… il Responsabile unico provvede ad inviare entro il termine massimo dei successivi sette giorni lavorativi, dalla data di ricevimento della domanda, una copia del progetto definitivo a ciascuno degli enti individuati dall'Ufficio industria energetica quali interessati al rilascio dei pareri prescritti dalla legge"; da ciò si deduce che, in conformità alla normativa statale in materia, tutti i pareri, compresi quelli ambientali, nella Regione Puglia devono essere acquisiti all'interno dello stesso procedimento di competenza regionale.

A tanto consegue che la mancata adozione di un provvedimento espresso sulla richiesta autorizzazione unica nel complessivo termine perentorio di 180 giorni entro cui deve concludersi il relativo procedimento è del tutto ingiustificata e configura un sostanziale inadempimento.

Poiché a detto complessivo e perentorio termine di 180 giorni anche le Regioni, nell'esercizio delle proprie competenze legislative e amministrative, devono attenersi, deve prescindersi da ogni attività endoprocedimentale eventualmente svolta o da svolgersi, poiché rileva soltanto il decorso del termine fissato dalla legge senza che l'Amministrazione abbia concluso il procedimento mediante provvedimento espresso.

Pertanto, la circostanza che tutti gli atti di assenso debbano confluire nel procedimento di autorizzazione unica presuppone solo che esso sia stato avviato, senza che la Regione possa rimanere silente, tantomeno a causa dell'inerzia di altri enti deputati al rilascio di atti destinati a confluire nell'autorizzazione, né che la Regione possa in tal modo sottrarsi all'obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso.

Dunque, nel caso di specie doveva prescindersi da ogni attività endoprocedimentale svolta o da svolgersi, poiché rilevava soltanto il decorso del termine fissato dalla legge senza che l'Amministrazione avesse concluso il procedimento mediante provvedimento espresso.

In conclusione la effettuata richiesta del competente ufficio regionale di ulteriore integrazione della prodotta documentazione, anche se motivata sulla base di carenze documentali non contestate, pur se esclude che la Regione Puglia fosse stata completamente inadempiente nei confronti della parte interessata, trattandosi di un onere documentale che spetta a quest'ultima, non impedisce, tuttavia, di ritenere illegittima l'inerzia dell'Amministrazione ai fini della conclusione del procedimento di autorizzazione di cui trattasi, il cui termine, come detto, è giuridicamente rilevante per concretizzare il giudizio di inadempimento dell'Amministrazione.

In conclusione, la richiesta istruttoria del 28 novembre 2012 della Regione intimata ai fini della integrazione della documentazione posta a corredo della istanza di autorizzazione unica, presentata in data 27 novembre 2009, era inidonea a far venir meno l'inadempimento della Regione, tenuto conto che i tempi stabiliti dalle normative regionali sul procedimenti al riguardo, ove più lunghi, devono ritenersi abbreviati al fine di restare nei termini massimi imposti da detto articolo 12 del Dlgs n. 387/2003 (Consiglio di Stato, Sezione V, 15 maggio 2013, n. 2634).

2.2. Le stesse considerazioni vanno effettuate, secondo il Collegio, con riguardo all'avvenuta convocazione della conferenza dei servizi, pure inidonea ad escludere la illegittimità dell'inerzia regionale sulla richiesta di cui trattasi.

2.3. Sussisteva quindi l'obbligo della Regione Puglia di condurre il procedimento nel rispetto della normativa di settore, espressione dei principi di economicità, e di efficacia dell'azione amministrativa, nonché dei principi dell'ordinamento comunitario, concludendo lo stesso nel termine tassativamente prescritto.

Ne consegue l'erroneità della impugnata sentenza, nella parte in cui ha dichiarato improcedibile il ricorso proposto dalla attuale appellante ex articolo 117 del C.p.a., invece di rilevare l'illegittimità del comportamento silente serbato dalla Regione Puglia, la quale non aveva provveduto sull'istanza della ditta ricorrente nel termine perentorio di 180 giorni assegnato a tal fine dal Dlgs n. 387/2003.

3. Da dette conclusioni non è possibile discostarsi neppure a seguito della avvenuta comunicazione alla (A) Srl da parte della Regione Puglia, in data 6 giugno 2013, dei motivi ostativi alla conclusione del procedimento, che, secondo le deduzioni della Regione stessa, avrebbe comportato la cessazione della materia del contendere.

In linea generale, la giurisprudenza consolidata afferma che la sopravvenuta carenza di interesse sussiste quando nelle more del processo si verifica una modificazione della situazione di fatto o di diritto tale da comportare per il ricorrente l'inutilità dell'eventuale sentenza di accoglimento del ricorso, in quanto non è più configurabile in capo ad esso un interesse anche solo strumentale o morale rispetto alla decisione (Consiglio di Stato, Sezione V, 21 giugno 2003, n. 632).

In relazione al caso di specie, va osservato che, poiché sia l'articolo 2 della legge n. 241/1990 che l'articolo 12 del Dlgs n. 387/2003 stabiliscono che l'amministrazione ha il dovere di concludere il procedimento de quo con un provvedimento espresso e motivato, l'adempimento di detto obbligo si realizza solo mediante l'adozione del provvedimento finale, entro i termini stabiliti dalla legge o dai regolamenti, in quanto è proprio l'emanazione di esso provvedimento che costituisce l'oggetto dell'obbligo di provvedere gravante (in base a dette norme) sull'Amministrazione e solo l'emanazione del provvedimento conclusivo del procedimento fa venire meno l'inerzia dell'amministrazione.

Di conseguenza, la semplice adozione di un atto endoprocedimentale, come la comunicazione dei motivi ostativi ex articolo 10-bis della legge n. 241/1990, non estingue l'obbligo di provvedere e non fa venire meno l'inerzia dell'amministrazione, perché non coincide con l'emanazione del provvedimento finale, oggetto dell'obbligo di provvedere.

Sotto altro profilo va considerato che l'avvio del procedimento e la trasmissione dell'avviso dei motivi ostativi comunque non possono soddisfare la pretesa del ricorrente ad ottenere un provvedimento espresso, né rendere inutile la decisione del ricorso, atteso che solo la declaratoria giurisdizionale dell'obbligo di provvedere e dell'illegittimità del silenzio attribuisce con sicurezza al ricorrente la possibilità di ottenere, anche tramite la nomina di un commissario "ad acta", un provvedimento espresso e motivato sull'istanza proposta.

L'appello in esame non è quindi divenuto improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse neppure a seguito della emanazione del citato preavviso, perché la società di cui trattasi non ha in ogni caso ottenuto il solo risultato al quale mira il giudizio sul silenzio, ossia l'intervento di un atto esplicito favorevole o di reiezione.

4. Pertanto, tenuto anche presente che è trascorso un notevole lasso temporale dalla scadenza del termine di legge per la conclusione del procedimento di cui trattasi e considerato che sono inidonee a comportare la improcedibilità del gravame sia le richieste istruttorie, che la convocazione della conferenza dei servizi e la comunicazione dei motivi ostativi alla conclusione del procedimento stesso, deve essere assegnato alla Regione Puglia intimata, per la conclusione di esso procedimento, un ulteriore e definitivo termine, che si ritiene congruo fissare in novanta giorni decorrenti dalla comunicazione o dalla notifica, se anteriore, della presente sentenza.

Nell'eventualità di ulteriore inerzia sarà nominato, non potendo il Giudice sostituirsi alla P.a. e ordinare un provvedimento determinato, un commissario "ad acta" che verifichi lo stato del procedimento in relazione all'atto finale da emanare e, persistendo l'inerzia dell'amministrazione, entro un termine ulteriore, non superiore a trenta giorni, si sostituisca alla stessa al fine di rendere effettiva la prescrizione decisoria.

5. L'appello deve essere conclusivamente accolto e, di conseguenza, in riforma della sentenza appellata, deve dichiararsi l'inadempimento della Regione Puglia sulla domanda di autorizzazione unica di cui trattasi ed ordinarsi alla medesima di provvedere entro il termine di novanta giorni, decorrente dalla comunicazione o dalla notificazione, se anteriore, della presente sentenza alla Regione stessa, a concludere il procedimento di autorizzazione di cui trattasi. In difetto sarà nominato un Commissario "ad acta".

Rimane assorbito l'ulteriore motivo di appello.

L'accoglimento del gravame consente, per economia processuale, di prescindere dalla verifica della tempestività della costituzione in giudizio della Regione Puglia, cui hanno fatto seguito note di replica della appellante.

6. Le spese e gli onorari del doppio grado di giudizio seguono la soccombenza e vanno liquidati come in dispositivo.

 

PQM

 

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Quinta, definitivamente decidendo, accoglie l'appello in esame e, per l'effetto, in riforma della sentenza di primo grado, accoglie il ricorso originario proposto dinanzi al Tar dalla (A) Srl e ordina alla Regione Puglia di provvedere, nei sensi e nei termini di cui in motivazione, sulla domanda per cui è causa; in difetto sarà nominato un commissario "ad acta", come da motivazione.

Pone a carico della appellata Regione Puglia le spese e gli onorari del doppio grado, liquidate a favore della appellante (A) Srl nella misura di € 3.000,00 (tremila/00), di cui € 500,00 (cinquecento/00) per esborsi, oltre ai dovuti accessori di legge (Iva e Cpa).

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità amministrativa.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 18 giugno 2013 con l'intervento dei Magistrati:

(omissis)

 

Depositata in segreteria il 9 settembre 2013.

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