Rifiuti

Documentazione Complementare

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Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (Cna)

Nota 16 luglio 2010

Sistri e Raee: i nuovi adempimenti ambientali mettono in forte difficoltà le imprese

La denuncia della Cna: i provvedimenti in materia ambientale emanati dal Governo risultano inapplicabili e penalizzano le piccole imprese

 

 

I tentativi di semplificazione (incluso l’ultimo provvedimento “correttivo” del Dm 17 Dicembre 2009) non sono sufficienti a ridurre i costi che gravano sulle imprese a causa dei nuovi adempimenti introdotti dal Governo: ulteriori 200 milioni di € che si sommano ad altri 200 milioni già pagati nei primi sei mesi del 2010. Costi che in questo momento di crisi mettono in profonda discussione la sopravvivenza delle Pmi.

 

Dopo il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), istituito con Decreto 17 dicembre 2009, è stato introdotto infatti un nuovo adempimento in materia ambientale che già mostra numerose problematiche a discapito delle piccole e medie imprese.

 

Si tratta del regolamento relativo alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), che prevede una serie di misure in parte incompatibili con le norme in vigore (incluso lo stesso Sistri). Il decreto introduce inoltre un nuovo obbligo per le imprese, ovvero l’iscrizione in un’apposita sezione dell’Albo nazionale gestori ambientali che, oltre ad essere di difficile attuazione per alcune fattispecie particolari, si cumula con le numerose iscrizioni nelle altre sezioni dell’Albo che le imprese sono già tenute a fare e a quella dello stesso Sistri.

 

Il regolamento è entrato in vigore lo scorso 18 giugno, e ha già messo in difficoltà migliaia di imprese che hanno dovuto procedere, in condizioni di grave incertezza, alla nuova iscrizione e in alcuni casi, tenuto conto delle difficoltà applicative del regolamento, hanno visto bloccati i contratti da parte dei distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche in attesa dei chiarimenti necessari per una corretta applicazione del provvedimento.

 

Contemporaneamente, l’entrata in operatività del Sistri (prorogata per il momento al 1° ottobre) obbligherà i trasportatori e gestori di rifiuti, tutti i produttori di rifiuti pericolosi ed i produttori di rifiuti non pericolosi con più di 10 dipendenti, a dotarsi, in sostituzione dei vecchi adempimenti ambientali (registri di carico e scarico, formulario e Mud), di una chiavetta Usb per la registrazione dei dati sui rifiuti prodotti/trasportati/gestiti ed una black box da installare sui mezzi di trasporto al fine di tracciare il percorso dei rifiuti.

 

Il decreto 9 luglio 2010, che ha prorogato l’operatività del Sistri e ha introdotto alcune semplificazioni, non ha comunque risolto tutti i problemi posti alle imprese. Lo stesso decreto prevede l’applicazione delle semplificazioni per i produttori di rifiuti pericolosi, penalizzando ingiustificatamente i produttori di rifiuti non pericolosi.

 

In particolare sono ancora necessari:

— ulteriori semplificazioni per le imprese che producono e/o trasportano piccole quantità annue di rifiuti: le tariffe per i trasportatori in particolare risultano notevolmente onerose, determinando costi che si ripercuoteranno su tutta la filiera e sui consumatori finali;

— un coordinamento dei software utilizzati dal Sistri con quelli di gestione dei rifiuti che fino ad oggi sono stati utilizzati dalle imprese, soprattutto per quanto riguarda i gestori;

— la coerenza con le procedure previste dalle leggi nazionali in materia di cantieri temporanei ed attività simili: in particolare è necessario determinare la durata del cantiere (ai fini dell’applicabilità o meno del Sistri) rispetto al tempo di lavoro della singola impresa e non alla durata del cantiere nella sua totalità;

— i già citati interventi volti a rendere compatibili il Sistri ed il sistema di gestione dei Raee e ad evitare la moltiplicazione delle iscrizioni che ciascuna impresa deve effettuare;

— l’introduzione di essenziali semplificazioni per i trasportatori, sia in termini tariffari che procedurali (è scandaloso che, in barba a tutte le leggi comunitarie e nazionali sulla semplificazione, i nostri trasportatori siano obbligati a sottostare a ben quattro iscrizioni per poter svolgere lo stesso lavoro);

— la definizione compiuta degli obblighi dei vettori esteri, comunitari e non, al fine di inserirli al Sistri al pari delle imprese nazionali.

 

Tutte queste contraddizioni rendono ancora inapplicabili i due sistemi e comportano adempimenti eccessivamente onerosi, con un carico di costi insostenibile per le piccole imprese: basti pensare che la possibilità che le imprese hanno di rivolgersi alle Associazioni di categoria per la gestione del Sistri richiede una delega autenticata dal notaio che comporterà costi stimabili a 50 milioni di €; autentica peraltro assolutamente ingiustificata tenuto conto delle semplificazioni introdotte dalla Legge Bassanini in materia.

 

Bisogna intervenire urgentemente per risolvere tali criticità, riscrivendo le norme al fine di rendere applicabili tali provvedimenti, prevedendo una maggiore gradualità nell’applicazione ed una fase di avvio limitata ai soggetti che gestiscono quantità rilevanti di rifiuti.

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