Ddl "Salva mare" (dai rifiuti), partito iter parlamentare

Rifiuti (Normativa in Cantiere)

Parole chiave: Rifiuti | Mare | Navi / Porti | Certificazioni | Raccolta / Trasporto | Deposito / Deposito temporaneo

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Ddl recante Disposizioni sul recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e promozione dell’economia circolare (cosiddetta "Legge SalvaMare") (29/10/2019)
• Rifiuti marini, in pista azioni per promuovere recupero (05/04/2019)
• Plastica monouso, Italia anticipa norme Ue (31/01/2019)
• Rifiuti delle navi, in pista proposta direttiva su impianti portuali di raccolta (17/01/2018)
• Determinazione dirigenziale Puglia 12 aprile 2017, n. 53 (21/04/2017)
• Puglia, in fase di conclusione approvazione Piano rifiuti portuali (24/04/2017)
• Determinazione dirigenziale Puglia 16 marzo 2017, n. 34 (28/03/2017)
• Puglia, Piano rifiuti portuali verso approvazione definitiva (29/03/2017)

Nella seduta del 10 luglio 2019 la Commissione Ambiente della Camera ha incardinato la discussione del Ddl "Salva mare" che agevola la raccolta dei rifiuti marini da parte dei pescatori.

Il disegno di legge di iniziativa del Governo (atto Camera 1939) è stato abbinato ad altri due disegni di legge di identico tenore (tra cui il Ddl n. 907) per una discussione comune. Il disegno di legge disciplina la gestione e il riciclo dei rifiuti accidentalmente raccolti in mare a mezzo delle reti durante le operazioni di pesca ovvero con qualunque altro mezzo, e dei rifiuti raccolti volontariamente. I rifiuti accidentalmente pescati sono equiparati ai rifiuti prodotti dalle navi. Il conferimento di tali rifiuti all'impianto portuale di raccolta è gratuito e si configura quale deposito temporaneo.

Per evitare che i costi della gestione di questi rifiuti gravino esclusivamente sui pescatori e sugli utenti dei porti è previsto che questi siano coperti con una specifica componente della tassa sui rifiuti (Tari) o della Tasi. Inoltre, per promuovere il riciclaggio della plastica, nel rispetto dei criteri di gestione dei rifiuti ex articolo 179, Dlgs 152/2006 il Ministero dell'ambiente con apposito regolamento stabilisce i criteri e le modalità con cui i rifiuti accidentalmente pescati e i rifiuti volontariamente raccolti cessano di essere qualificati come rifiuti (End of Waste), nel rispetto delle condizioni dell'articolo 184-ter del Dlgs 152/2006. Infine prevista l'attribuzione di una certificazione ambientale agli imprenditori ittici che si impegnino a utilizzare materiali a ridotto impatto ambientale, partecipino a campagne di pulizia del mare o conferiscano rifiuti accidentalmente pescati.