Coltivazioni e industrie insalubri, Ue: la vicinanza è irrilevante
Territorio
La vicinanza delle aree coltivate con prodotti agroalimentari anche a marchio Doc, Dop, Igp e simili a stabilimenti industriali quali inceneritori di rifiuti, cementifici, fonderie non determina necessariamente la contaminazione delle colture o delle produzioni.
È questo l'oggetto di un'interrogazione parlamentare presentata alla Commissione Ue da un membro italiano del Parlamento europeo, con riferimento all'effettiva salubrità di quanto prodotto in molte zone del nord-est del nostro Paese, alla corretta informazione fornita ai cittadini e alla necessità di promuovere sull'argomento una ricerca dell'Autorità europea sulla sicurezza alimentare (Efsa).
La Commissione, per il tramite del Commissario all'ambiente Potočnik, ha risposto (la risposta è pubblicata sulla Guue 14 marzo 2013, C75E) che nel diritto comunitario non esistono criteri relativi alle distanze da rispettare tra gli impianti industriali e le zone di produzione dei prodotti alimentari poiché la normativa comunitaria definisce il tenore massimo dei contaminanti (metalli pesanti, Pcb eccetera) nei prodotti stessi e ciò "assicura che i cittadini siano tutelati, poiché i prodotti che superano tali limiti non possono essere immessi sul mercato".
Emissioni industriali (Ippc - Integrated Pollution Prevention and Control - Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento - Rifusione)
Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento - Ippc - Versione codificata - Abrogazione direttiva 96/61/Ce
Limitazioni alle emissioni in atmosfera degli inquinanti dei grandi impianti di combustione
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