Danno ambientale, Ispra fa i conti
Danno ambientale e bonifiche (Attualità)
Nel biennio 2017/2018, l'Istituto superiore per protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha accertato la sussistenza di un grave danno ambientale o di una minaccia di danno ambientale in trenta differenti aree del Paese.
I dati arrivano dal primo "Rapporto sul danno ambientale (2017-2018)" presentato alla Camera dei Deputati il 17 ottobre 2019, documento che fornisce un resoconto nazionale delle istruttorie tecnico-scientifiche aperte da Ispra e dal Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (Snpa) su incarico del MinAmbiente.
Tra i trenta casi in cui è stato accertato un danno o una minaccia di danno ambientale, il comunicato stampa di presentazione dell'evento menziona quelli relativi alle discariche di Chiaiano e Casal di Principe in Campania, di Malagrotta ed Anagni nel Lazio e di Bellolampo in Sicilia; meritano menzione anche le emissioni della Tirreno Power a Vado Ligure e Quiliano, così come l'interramento di fanghi e scarti di lavorazione in provincia di Cosenza.
Oltre il 50% dei casi accertati hanno riguardato il deterioramento della qualità delle acque (32% acque sotterranee, 23% laghi e fiumi e 4% acque marino-costiere); seguono le fattispecie di danno ambientale al terreno (19%) e di "altro tipo", ovvero quello all'atmosfera, al paesaggio e all'assetto morfologico (13%). Chiudono la classifica il danno alle specie e agli habitat protetti (6%) e alle aree protette (2%). A livello geografico, su 161 istruttorie aperte nel biennio 29 hanno interessato la Regione Sicilia, seguita da Campania (20), Lombardia (14) e Puglia (13).
Per informazioni: Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte VI - Risarcimento del danno ambientale
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