Articoli "pericolosi", in arrivo database Ue per riciclaggio rifiuti sicuro
Sostanze pericolose (Attualità)
Una nuova banca dati conterrà le informazioni che i produttori di articoli contenenti sostanze estremamente preoccupanti (Svhc) dovranno fornire all'Agenzia delle sostanze chimiche (Echa) a partire dal 5 gennaio 2021.
Stando a quanto si legge in un comunicato stampa pubblicato dalla stessa Echa il 9 settembre 2019, i produttori, gli importatori e i venditori di articoli e prodotti contenenti sostanze Svhc "candidate" – le quali, potendo avere gravi effetti su salute umana e ambiente, sono state identificate come "substances of very high concern" ed aggiunte all'elenco di sostanze candidate a essere definitivamente incluse nell'elenco delle sostanze soggette ad autorizzazione "Reach" — saranno obbligati a fornire, oltre ai dati necessari per l'identificazione dell’articolo/prodotto, anche le informazioni relative a nome, concentrazione e posizionamento della sostanza.
Le informazioni in questione entreranno a far parte del nuovo database SCIP (un primo prototipo dovrebbe entrare in funzione ad inizio 2020) e potranno essere utilizzate dagli operatori di trattamento dei rifiuti al fine di consentire un riciclaggio o uno smaltimento più sicuro a livello ambientale degli stessi articoli e prodotti giunti a fine vita. Le informazioni saranno messe a disposizione anche dei consumatori che così potranno effettuare scelte più informate prima di effettuare acquisti sul mercato.
A cura di Vincenzo Dragani e della Redazione Reteambiente
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941