Veicoli fuori uso, motore che perde olio è rifiuto pericoloso
Rifiuti (Giurisprudenza)
Parole chiave:
Rifiuti |
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Sanzioni |
Oli
Il motore del veicolo fuori uso non sottoposto ad operazione di recupero e messa in sicurezza, con rimozione olio motore e circuito idraulico, non può perdere la sua oggettiva natura di rifiuto pericoloso.
Il principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza 58312/2018, con la quale ricorda come, a norma dell'articolo 184-ter del Dlgs 152/2006 e dell'allegato 1, punto 5.1., lettera e) del Dlgs 209/2003 (Attuazione della direttiva 2000/53/Ce relativa ai veicoli fuori uso), le operazioni per la messa in sicurezza dei veicoli fuori uso, necessarie per determinare il loro recupero con conseguente cessazione della qualifica di rifiuto, prevedono la rimozione di tutto l'olio presenti negli stessi.
Posto che tale rimozione avviene solitamente per caduta, è ammessa una "piccola tolleranza" nel caso di presenza limitata a "qualche traccia" di olio, ma tale ipotesi è sicuramente da escludersi quando dal motore usato fuoriescano cospicui spandimenti di olio.
Il Giudice ha così respinto il motivo di ricorso puntuale contro una sentenza di condanna inflitta dal Tribunale di Busto Arsizio, ai sensi del comma 4 dell'articolo 258 del Dlgs 152/2006 e dell'articolo 483 del Codice penale, in un caso relativo a una spedizione di rifiuti speciali pericolosi in assenza dei prescritti formulari di identificazione dei rifiuti.
Rifiuti – Veicoli fuori uso – Operazioni di messa in sicurezza ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto – Articolo 184-ter, Dlgs 152/2006 – Allegato 1, punto 5.1., lettera e), Dlgs 209/2003 – Rimozione dell’olio motore e del circuito idraulico – Obbligatorietà – Sussistenza Reato di spedizione di rifiuti pericolosi in assenza di formulario – Articolo 258, comma 4, Dlgs 152/2006 e articolo 483, C.p. – Sussistenza – Piccola tolleranza limitata al caso di “qualche traccia” di olio – Ammissibilità
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