Responsabilità 231, Parlamento ipotizza obbligo adozione modello organizzativo
Responsabilità 231 (Normativa in Cantiere)
È al vaglio del Senato da fine settembre 2018 un Ddl di modifica del Dlgs 231/2001 sulla responsabilità degli Enti per reati dei dipendenti che rende obbligatorio per le aziende il "modello organizzativo 231".
Il disegno di legge (atto Senato n. 726) modificando l'articolo 1 del Dlgs 231/2001 prevede l'obbligo per le società di capitali di adottare il modello di organizzazione e gestione 231 e di nominare l'organismo di vigilanza. Attualmente l'adozione del "modello organizzativo 231" è facoltativa ma largamente adottata dalle grosse società. Il modello di organizzazione e gestione 231, se adottato ed efficacemente applicato in azienda può esonerare l'Ente da responsabilità nel caso manager o dipendenti si rendano responsabili di un "reato presupposto" (tra cui diversi reati "ambientali") commesso a vantaggio o nell'interesse della società. L'organismo di vigilanza – la cui nomina il Ddl in parola renderebbe obbligatoria – si occupa invece di vigilare costantemente sull'applicazione del modello organizzativo, sulla sua efficacia e attuazione e sul suo aggiornamento in caso di necessità.
Secondo quanto previsto dal disegno di legge in parola l'obbligo di adozione del modello organizzativo 231 e l'obbligo di nomina dell'organismo di vigilanza non scatterebbe per le tutte le società di capitali, ma solo per quelle di una certa minima consistenza patrimoniale. Si tratta delle società che anche solo in uno degli ultimi tre esercizi abbiano riportato un totale dell'attivo dello stato patrimoniale non inferiore a 4.400.000 euro, o ricavi delle vendite e delle prestazioni non inferiori ad 8.800.000 euro.
Responsabilità amministrativa Organizzazioni collettive - Stralcio (Disciplina generale - Reati ambientali - Violazione norme sicurezza sul lavoro - Altri reati "presupposto" afferenti)
Presentato al Senato e assegnato il 27 settembre 2018 alla Commissione competente per l'esame
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