Trattamento acque reflue urbane, Italia a rischio di sanzioni Ue
Acque (Attualità)
La Commissione europea "si appresta ad inviare" all'Italia un ultimo richiamo affinché completi il sistema di trattamento delle acque reflue urbane in tutti gli agglomerati con popolazione superiore a 10mila abitanti.
Secondo quanto precisato dalla stessa Commissione Ue con un comunicato pubblicato il 17 maggio 2018 ("Scheda informativa relativa al pacchetto infrazioni di maggio"), a quattro anni di distanza dalla sentenza (causa C-85/13) con cui la Corte di Giustizia Ue ha condannato il nostro Paese per la mancata realizzazione delle reti fognarie e il mancato trattamento preventivo delle acque reflue urbane provenienti da 41 agglomerati (suddivisi tra 12 Regioni italiane) con più di 10mila abitanti equivalenti, in violazione della direttiva 91/271/Cee, quattordici agglomerati ancora non risultano in regola.
Il nostro Paese avrà 2 mesi di tempo per rispondere alla lettera di costituzione in mora, cui farà seguito, nel caso la Commissione non si ritenga soddisfatta dei chiarimenti ricevuti, l'invio di un parere motivato e il nuovo deferimento dell'Italia davanti alla Corte di Giustizia, con richiesta di irrogazione delle sanzioni pecuniarie.
Direttiva 91/271/Cee – Trattamento delle acque reflue urbane – Articoli da 3 a 5 e 10 – Allegato I, sezioni A e B - Inadempimento dell'Italia - Sussiste
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche
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