Ddl delitti ambientali, reclusione per ostacolo a controlli sicurezza sul lavoro
Sicurezza sul lavoro
Reclusione fino a tre anni per chi ostacola attività di vigilanza e controllo in materia di sicurezza sul lavoro o ne compromette gli esiti.
È quanto prevede il nuovo testo del disegno di legge recante “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” come riformulato dalle Commissioni del Senato e comunicato alla Presidenza lo scorso 2 febbraio 2015.
La novità è recata da una delle fattispecie penali che il Ddl all’esame del Parlamento mira ad introdurre nel Codice penale (attraverso il neo “Titolo VI-bis — Dei delitti contro l’ambiente”), ossia da quella rubricata come “Impedimento del controllo” (articolo 452-sexies), in base alla quale: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, negando l’accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.”.
Attraverso il Ddl in questione, lo ricordiamo, si prevede l’introduzione nel Codice penale degli ulteriori seguenti reati: “Inquinamento ambientale” (articolo 452-bis); “Disastro ambientale” (articolo 452-ter); “Delitti colposi contro l’ambiente” (articolo 452-quater); “Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e materiale a radiazioni ionizzanti” (articolo 452-quinquies).
Lo Strumento dell'Osservatorio di normativa ambientale che guida all'adempimento degli obblighi previsti dalla normativa
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