“End of waste” dei combustibili da rifiuti, non tutti lo vogliono
Rifiuti
Quattro importanti associazioni di settore europee chiedono alla Commissione Ue di assicurare che i combustibili derivati da rifiuti rimangano comunque sotto la copertura della normativa in materia di rifiuti.
La lettera inviata alla Commissione il 19 febbraio 2014 da Cewep (confederazione degli impianti “waste to energy”), Eswet (associazione degli industriali “waste to energy”), Cembureau (associazione europea cementifici) e Municipal Waste Europe (associazione dei gestori di rifiuti urbani) prende spunto dal crescente numero di Stati membri che, a partire da Italia e Austria, stanno sviluppando propri criteri nazionali di “cessazione della qualifica di rifiuto” per il “refuse derived fuel” (Rdf) e il “solid recovered fuels” (Srf).
Secondo le 4 associazioni, invece, i combustibili da rifiuti non devono perdere lo status di rifiuto, se non in limitate ipotesi possibili solo per determinati flussi omogenei di rifiuti. Solo così sarà possibile continuare a far rispettare agli impianti di utilizzo i più stringenti limiti (e migliori tecniche disponibili) previsti dalla direttiva 2010/75/Ue, per gli impianti di incenerimento e coincenerimento, e mantenere il controllo delle spedizioni transfrontaliere nel rispetto del regolamento 1013/2006/Ce sulle spedizioni di rifiuti.
Regolamento recante disciplina della della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (Css) - Attuazione articolo 184-ter del Dlgs 152/2006
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