Servizio idrico, no ad affidamento diretto con legge regionale
Acque
L'affidamento del servizio idrico spetta alle Autorità d'ambito o all'ente che le ha sostituite. Una legge regionale che affidi direttamente il servizio a una specifica società pubblica è illegittima.
La Corte Costituzionale (sentenza 23 luglio 2013, n. 228) ha bocciato la legge regionale del Molise in materia (legge 2/2012) che affidava la gestione del servizio idrico integrato direttamente a una azienda speciale regionale "bypassando" la competenza delle Aato o dell'ente che le ha sostituite (articolo 186-bis, legge 191/2009) in violazione della disciplina statale inderogabile dalle Regioni in quanto attinente alla materia tutela dell'ambiente, di esclusiva competenza statale.
Sulla base della norma statale la legge regionale deve limitarsi a individuare l'Autorità d'ambito territoriale ottimale (Aato) o, vista la loro soppressione, l'ente o il soggetto che eserciti le competenze già spettanti alle Aato. Solo a questo soggetto, e non direttamente alla Regione, spetta, quindi, sia deliberare la forma di gestione del servizio idrico integrato, sia aggiudicarne la gestione.
Acque - Servizio idrico integrato - Affidamento - Modalità - Competenza delle Ato o organismo ad esse sostituito - Affidamento diretto a società pubblica tramite legge regionale - Violazione competenza esclusiva statale in materia ambientale - Illegittimità
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