Impianto mobile frantumazione pietrisco, va autorizzato

Aria

Parole chiave: Aria | Autorizzazioni | Impianti | Sanzioni | Edilizia

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Sentenza Consiglio di Stato 2 luglio 2014, n. 3316 (08/05/2015)
• Sentenza Tar Piemonte 26 febbraio 2011, n. 219 (16/03/2011)
• Circolare MinSviluppo economico 15 dicembre 2010 (16/12/2010)
• Sentenza Tar Piemonte 9 ottobre 2013, n. 1046 (12/12/2013)
• Dlgs 15 febbraio 2010, n. 31 (02/03/2015)
• Sentenza Tar Veneto 24 aprile 2013, n. 624 (29/05/2013)
• Sentenza Corte di Cassazione 8 luglio 2015, n. 29085 (02/09/2015)
• Sentenza Corte di Cassazione 21 aprile 2015, n. 16624 (15/05/2015)

La sola produzione di sostanze (eventualmente nocive) che vengono immesse nell'atmosfera è sufficiente a rendere necessaria l'autorizzazione prevista dall'articolo 279, Dlgs 152/2006, a nulla rilevando il fatto che a procurarle sia un impianto mobile o fisso.

Secondo la Cassazione (sentenza 7 gennaio 2013, n. 191) infatti, un impianto singolo dotato di autonomia operativa rientra pur sempre nel concetto di "stabilimento" di cui all'articolo 268, lettera h), Dlgs 152/2006 per il quale è previsto l'obbligo di autorizzazione. L'unica ipotesi in cui i singoli impianti (mobili o non) non necessitano di autorizzazione si ha quando gli stessi sono "coperti" dall'autorizzazione di una più vasta realtà produttiva.

L'emissione di polveri provenienti dall'impianto mobile oggetto della sentenza, accertato che vi sono state consistenti emissioni di polveri, risultato della frantumazione, inoltre, integra il reato di "getto pericoloso di cose", previsto dall'articolo 674 del Codice penale, e consistente nel "gettare o versare cose atte a offendere, imbrattare o molestare persone".