Friuli, quando la calamità deroga all'amianto

Sostanze pericolose

Parole chiave: Sostanze pericolose | Emergenze | Discariche / Smaltimento | Amianto | Deroghe | Territorio

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Opcm 20 agosto 2010, n. 3894 (06/09/2010)
• Sisma, consolidate deroghe gestione rifiuti ex decretazione d'urgenza (19/12/2016)
• Sisma "30 ottobre", nuovi Comuni in deroga regime rifiuti (05/12/2016)
• Opcm 15 novembre 2016, n. 3 (05/12/2016)
• Dl 17 ottobre 2016, n. 189 (02/03/2020)
• Lr Lombardia 30 dicembre 2019, n. 23 (03/01/2020)
• Decisione Parlamento europeo e Consiglio Ue 2018/853/Ue (14/06/2018)
• Legge 15 dicembre 2016, n. 229  (19/12/2016)

Deroghe alle norme sullo smaltimento dell'amianto in caso di calamità naturale. Lo ha stabilito una ordinanza della Presidenza del Consiglio che fa fronte alla calamità che ha colpito il Friuli il 23 luglio 2010.

Nell'ordinanza 20 agosto 2010, n. 3894 si dettano le disposizioni di protezione civile per fare fronte all'emergenza causata dagli eventi meteorologici che hanno colpito la Regione Friuli e i molti capannoni coperti di eternit. Il commissario delegato potrà derogare motivatamente, nel rispetto dell'ordinamento giuridico e dei vincoli comunitari, a una serie di leggi, tra cui la legge 27 marzo 1992, n. 257, sullo smaltimento dell'amianto.

In particolare, si potrà derogare alle norme della 257/1992 sui controlli sulle dispersioni derivanti da processi di lavorazione, smaltimento e bonifica, sulla vigilanza delle Usl sul rispetto dei limiti di concentrazione, sull'obbligo di iscrizione ad appositi Albi per le imprese di smaltimento, nonché sulle relative sanzioni (articoli 9, 10 12 e 15). Possibile la deroga anche al comma 6 dell'articolo 12 che classifica i rifiuti di amianto come speciali, tossici e nocivi, con tutte le conseguenze del caso.