Geotermico e agevolazioni fiscali, chiarimenti dall'Agenzia delle entrate

Energia

Parole chiave: Energia | Geotermico | Incentivi / agevolazioni / sussidi

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Risoluzione Agenzia delle entrate 31 ottobre 2008, n. 416 (07/10/2009)
• Dm Industria 1° settembre 1999 (09/06/2010)
• Guida Gse 24 agosto 2012 (27/08/2012)
• Decreto direttoriale 1° giugno 2015 (02/06/2015)
• Sentenza Consiglio di Stato 5 marzo 2015, n. 1108 (03/04/2015)
• Circolare MinPolitiche agricole 31 marzo 2010, n. 5520 (02/04/2010)
• Legge 9 gennaio 1991, n. 10 (10/01/2007)
• Dm Sviluppo economico 27 ottobre 2010 (18/11/2010)

A determinate condizioni, il credito d'imposta va riconosciuto all'intero calore fornito anche in presenza di un impianto, alimentato da altre fonti, finalizzato a aumentare la temperatura dell'acqua.

Le due condizioni indicate dall'Agenzia delle entrate (risoluzione 416/E del 31 ottobre 2008, previo parere del MinSviluppo economico) per il pieno riconoscimento dell'agevolazione fiscale prevista dalla legge 448/1998, sono relative a temperatura minima del fluido geotermico (40°C) e prevalenza del calore geotermico rispetto all'intervento aggiuntivo.

Il credito d'imposta in questione — 20 lire (pari a 0,010 euro) per ogni Kwh di calore fornito da impianti e reti di teleriscaldamento alimentati da energia geotermica — non può essere invece riconosciuto al calore fornito da caldaie ausiliarie o di integrazione, alimentate da altre fonti, necessarie per fronteggiare eventi straordinari (fermate dell'impianto geotermico, eccesso di domanda di calore).