Rifiuti

Documentazione Complementare

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Risposta Commissione Ce alla Interrogazione parlamentare Ue E-2479/02

Direttiva 1999/31/Ce relativa alle discariche - Rifiuti pericolosi - Apparecchi televisivi

Parlamento europeo

Risposta Commissione Ue alla Interrogazione parlamentare Ue E-2479/02

(Guce 6 febbraio 2003 n. C 28 E)

Oggetto: Direttiva 1999/31/Ce relativa alle discariche - Rifiuti pericolosi

 

(2003/C 28 E/276)

Interrogazione scritta E-2479/02 (Guce 6 febbraio 2003 n. C 28 E) di Chris Davies (ELDR) alla Commissione

(6 settembre 2002)

 

Può la Commissione confermare che, a norma della direttiva 1999/31/Ce, i vecchi televisori sono classificati, a partire da gennaio 2002, come rifiuti pericolosi?

Da quanto tempo consta agli Stati membri che si sarebbe operata tale classificazione?

A partire da quale data gli Stati membri devono far sì che i rifiuti pericolosi siano raccolti da operatori autorizzati e smaltiti in discariche riservate esclusivamente ai rifiuti pericolosi?

Il governo britannico, o qualsiasi altro governo dell'UE, ha espresso preoccupazioni quanto alla difficoltà di ottemperare a queste disposizioni, nel rispetto del calendario legislativo?

 

Risposta data dalla sig.ra Wallström a nome della Commissione

(3 ottobre 2002)

 

La classificazione dei rifiuti come pericolosi o non pericolosi è stabilita dalla direttiva 91/689/CE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa ai rifiuti pericolosi, e non dalla direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti. Un rifiuto viene considerato pericoloso se presenta una delle 14 caratteristiche elencate nell'allegato III della direttiva 91/689/Cee.

Gli apparecchi televisivi fuori uso sono considerati come rifiuti di apparecchiature elettriche o elettroniche in quanto sono costituiti da varie componenti, alcune delle quali possono contenere sostanze pericolose; ad esempio gli schermi con tubo a raggi catodici contengono cadmio e ossido di piombo. Un vecchio televisore contenente componenti pericolose è un rifiuto pericoloso ai sensi della direttiva 91/689/Ce e sembra rientrare nel codice 16 02 13* della decisione 2000/532/Ce della Commissione che stabilisce un elenco comunitario di categorie di rifiuti, come modificata. Per contro, un apparecchio televisivo privato di tutte le componenti pericolose non può essere considerato come un rifiuto pericoloso. Come osservazione generale, va detto che la strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti ha inteso promuovere il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Questo impegno si è concretizzato in una proposta di direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche presentata dalla Commissione ed attualmente all'esame del comitato di conciliazione. Lo scopo della direttiva è di imporre agli Stati membri di provvedere alla raccolta e alla separazione delle componenti pericolose, in modo da garantire lo smaltimento di queste apparecchiature in condizioni di sicurezza e da promuovere il riciclaggio delle parti rimanenti. Di conseguenza, un apparecchio televisivo fuori uso contenente materiali pregiati, come ad esempio metalli recuperabili, deve essere collocato in discarica solo dopo le opportune operazioni di smontaggio e riciclaggio.

I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti componenti pericolose sono stati classificati come rifiuti pericolosi nel maggio 2000, a seguito dell'adozione della decisione 2000/532/Cee della Commissione, senza particolari obiezioni degli Stati membri. La classificazione è entrata in vigore il 1° gennaio 2002. La decisione adottata nel maggio 2000 è stata presa dopo tre anni di discussioni tra gli Stati membri.

L'obbligo di consegnare i rifiuti pericolosi ad apposite imprese autorizzate a gestirli è stabilito dalla direttiva 75/442/Cee del Consiglio, del 15 luglio 1975, relativa ai rifiuti, come modificata, in combinato disposto con la direttiva 91/689/Cee. Questi due atti normativi sono entrati in vigore rispettivamente nel 1977 e nel 1993.

Uno dei più importanti principi stabiliti dalla direttiva 1999/31/Ce è il divieto di smaltire nella stessa discarica rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi, al fine di garantire che lo smaltimento in discarica avvenga in condizioni di sicurezza e senza rischi per l'ambiente (divieto di smaltimento congiunto). Questo divieto è entrato in vigore il 16 luglio 2001. Nel 1996 il Parlamento aveva respinto la posizione comune del Consiglio; uno dei motivi era appunto la mancata previsione di un divieto rigoroso di smaltimento dei rifiuti pericolosi insieme ai rifiuti non pericolosi.

Il Regno Unito è l'unico Stato membro che si è opposto all'introduzione di questo divieto. Per facilitare l'attuazione di questa norma, ai sensi della direttiva sulle discariche gli Stati membri possono beneficiare di un periodo transitorio fino al 16 luglio 2004 per le discariche già esistenti prima del 16 luglio 2001.

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