Disposizioni trasversali/Aua

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16 luglio 2002

Il ricorso del Wwf salva il ruolo statale del Corpo forestale

(Maurizio Santoloci - Magistrato - Vice presidente nazionale Wwf Italia)

Il Tar Lazio (sentenza 11 luglio 2002, n. 6269) ha accolto il ricorso presentato anche dal Wwf Italia contro la regionalizzazione del Corpo Forestale dello Stato.

Si tratta di una grande vittoria di tutte le forze sociali (tra cui il Wwf Italia) che da anni si battono apertamente e dichiaratamente contro lo smembramento del Corpo forestale dello Stato e contro la connessa progressiva tendenza alla eliminazione delle sue competenze di polizia giudiziaria in relazione a tutti i reati ambientali.

È stato dunque riconosciuto il valore istituzionale ed operativo di un Corpo di polizia che svolge primarie funzioni nel campo della prevenzione e della repressione di crimini che devastano sistematicamente il nostro ambiente naturale.

Il ruolo statale di tale forza di polizia era e rimane strettamente interconnesso fisiologicamente alla natura dei reati ambientali e la regionalizzazione, con connesso svuotamento progressivo di ruolo e competenze, avrebbe portato di fatto ad una parcellizzazione inverosimile delle attività di indagine privandone della necessaria ed inevitabile visione nazionale del problema.

Una evoluzione di frammentazione investigativa totalmente inconciliabile con la realtà delle cose che vede i reati ambientali di dimensione e portata ormai non solo nazionale ma anche internazionale (si veda ad esempio il traffico internazionale dei rifiuti o il commercio mondiale delle specie animali protette o il dilagare senza confini degli inquinamenti di vario tipo).

Resta dunque smentito chi voleva individuare in questo smembramento un malinteso senso di competenza regionale di un'attività di polizia che investe, per quanto attiene le competenze specifiche del Corpo Forestale dello Stato, un organo che è sempre stato istituzionalmente e sempre dovrà restare una forza di polizia dello Stato.

Il CfS ha tutte le potenzialità — a livello di personale, mezzi e preparazioni professionali — per operare a pieno titolo come forza sistematica e diffusa di polizia giudiziaria ambientale.

Il Wwf Italia ha sempre assunto una posizione chiara: si trasferiscono pure alle Regioni tutte quelle componenti che non sono finalizzate alle attività di polizia, mentre resti salvaguardato il carattere unitario statale del Corpo Forestale dello Stato come forza primaria di polizia giudiziaria per il contrasto ai crimini ambientali.

Oggi questa posizione va ribadita e riaffermata dopo la clamorosa sentenza del Tar, in un sostegno dunque ad un Corpo Forestale dello Stato confermato nella sua struttura naturale statale quale forza di polizia preventiva ed investigativa; e dunque con contestuale auspicio che a questo punto il CfS superi tutte quelle componenti interne di tendenze antitetica a questo principio e dedichi tutte le sue forze principali alle attività di polizia, preventive per contrastare i reati e repressive/investigative per affrontare gli illeciti penali a tutti i livelli in ordine a tutti i reati ambientali, senza alcuna limitazione per materia come stabilito dal codice di procedura penale.

La vittoria del ricorso è dunque letta dal Wwf Italia anche e soprattutto come una vittoria per garantire sul territorio una forza operativa reale ed efficiente a livello di polizia giudiziaria ambientale per contrastare gli illeciti che devastano il territorio.

 

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