Scarico reflui, autorizzazione provvisoria non si converte in definitiva
Acque (Giurisprudenza)
Una autorizzazione provvisoria a tempo allo scarico di acque reflue industriali (peraltro di per sé illegittima) di certo non si converte in autorizzazione definitiva.
La Cassazione con la sentenza 17 ottobre 2019, n. 42556 ha confermato la condanna del titolare di una lavanderia in Veneto per avere effettuato, in assenza della prescritta autorizzazione, degli scarichi di acque reflue industriali direttamente nella pubblica fognatura. Il ricorrente lamentava che gli era stata rilasciata una autorizzazione provvisoria per 30 giorni (a condizione di rispettare un programma di bonifica) cosa non prevista dalla legge, e che pertanto il provvedimento “atipico” si fosse convertito in ordinaria autorizzazione quadriennale.
La Suprema Corte ha respinto la doglianza affermando che, seguendo il ragionamento dell'imputato, il titolo autorizzatorio rilasciato per 30 giorni in assenza di una norma di legge che consenta l'autorizzazione "a tempo", è illegittimo e pertanto lo scarico effettuato dall'imputato è senza autorizzazione. L'imputato doveva impugnare l'autorizzazione "temporanea". Va quindi escluso che tale autorizzazione per 30 giorni si possa convertire in autorizzazione ordinaria quadriennale.
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche
Acque - Acque reflue industriali - Scarichi - Autorizzazione - Attività di lavanderia - Rilascio di autorizzazione provvisoria allo scarico - Trasformazione in autorizzazione definitiva alla scadenza - Esclusione - Scarico senza autorizzazione - Articolo 137, Dlgs 152/2006 - Configurabilità del reato - Sussistenza
Lo strumento dell'Osservatorio di Reteambiente che guida all'applicazione della normativa
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941