Vittime amianto, risponde datore lavoro del preciso periodo di esposizione
Sicurezza sul lavoro (Giurisprudenza)
Per la morte di un lavoratore cagionata da amianto il responsabile va individuato identificando all'interno del periodo di esposizione (più lungo) quello esatto (più breve) in cui si colloca il nesso causale.
La Corte di Cassazione, con sentenza 16 aprile 2018, n. 16715 ha stabilito che, in un processo concernente lavoratori morti per mesotelioma pleurico (patologia asbesto-correlata), sebbene non sia in discussione che l'amianto sia causa di mesotelioma e che esista una correlazione tra entità dell'esposizione e rischio di ammalarsi, il nesso causale va risolto distinguendo il sub-periodo in cui si è determinata l'insorgenza della malattia. È quindi necessario, al fine di individuare il garante responsabile ex articolo 589, Codice penale, di distinguere non solo l'arco temporale di esposizione, ma i singoli sub-periodi di insorgenza nel caso specifico.
Nel processo di cui è causa, relativo a plurime morti per patologie asbesto-correlate, la Suprema Corte ha chiarito come sia necessario chiarire il periodo di induzione-latenza, per distinguere successivamente il sub-periodo in cui si è determinata la evoluzione del processo morboso.
Codice penale - Stralcio - Norme attinenti agli illeciti ambientali e alla sicurezza sul lavoro
Sicurezza sul lavoro - Responsabilità per morte lavoratore ex articolo 589, Codice penale - Patologie asbesto-correlate - Sussistenza – Accertamento nesso causale - Sussistenza - Individuazione sub-periodo insorgenza - Necessità
Lo strumento dell'Osservatorio di normativa ambientale che guida all'adempimento degli obblighi previsti dalla normativa
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