Rischio ambientale, negli appalti pubblici è ripartito
Appalti e acquisti verdi (Documentazione Complementare)
Per i contratti di partenariato pubblico privato, l'Anac ha approvato le Linee guida che ripartiscono tra la P.a. e il privato il rischio ambientale, ossia i rischi di bonifica e di costi per il risanamento ambientale.
Il Consiglio dell'Anac (Autorità anticorruzione) ha approvato, in data 28 marzo 2018, le Linee guida n.9 recanti "Monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull'attività dell'operato economico nei contratti di partenariato pubblico privato", in attuazione del Dlgs 50/2016. In particolare, l'articolo 180 del Codice appalti prevede che i contratti di partenariato pubblico privato sono finalizzati alla realizzazione di opere e alla gestione dei servizi, nel cui ambito i rischi legati all'operazione sono ripartiti tra P.a. e privato. Le nuove Linee guida segnalano nella lista dei rischi generali, anche il rischio ambientale, ossia il rischio legato alle condizioni del terreno, nonché di bonifica dovuta alla contaminazione del suolo.
Il rischio ambientale può presentarsi sia nella fase di aggiudicazione e/o la stipula del contratto, sia in quella successiva, ovvero durante l'intero ciclo di vita del contratto di partenariato pubblico privato.
Codice dei contratti pubblici - Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici
A cura di Vincenzo Dragani e della Redazione Reteambiente
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