Dlgs correttivo partecipate pubbliche, operativo lo "snellimento"

Disposizioni trasversali/Aua (Normativa Vigente)

Parole chiave: Disposizioni trasversali/Aua | Istituzioni | Servizi pubblici locali | Servizio idrico | Rifiuti | Acque

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Dlgs 19 agosto 2016, n. 175  (02/03/2020)
• Dlgs 16 giugno 2017, n. 100 (27/06/2017)
• Lr Toscana 25 febbraio 2016, n. 17 (08/03/2016)
• Corte Conti, stretta su partecipate che gestiscono servizio rifiuti (26/07/2017)
• Restyling partecipate pubbliche, ok definitivo a "Correttivo" (12/06/2017)
• Toscana, autorizzazioni ambientali passano alla Regione (26/02/2016)
• Dl 13 maggio 2011, n. 70 (20/04/2016)
• Legge 12 luglio 2011, n. 106 (13/07/2011)

Dal 27 giugno 2017 sono in vigore le modifiche e integrazioni al Dlgs 175/2016 sulla disciplina delle società partecipate pubbliche, novità anche in società di servizi economici a rete (come quelle di gestione rifiuti).

In particolare il Dlgs 16 giugno 2017, n. 100 corregge la disciplina delle società partecipate pubbliche del Dlgs 175/2016 all'insegna dello "snellimento" delle società eliminando alcune criticità della sua applicazione. Tra le novità quella che consente alle pubbliche Amministrazioni (come i Comuni) di mantenere le quote di partecipazione in società che producono servizi di interesse economico generale (come il servizio idrico o quello rifiuti) anche fuori dall'ambito territoriale della collettività di riferimento, purché queste società abbiano in corso o ottengano l'affidamento del servizio tramite gara.

Ammesse inoltre le partecipazioni nelle società di produzione di energia da fonti rinnovabili; le università inoltre possono costituire società per la gestione di aziende agricole con funzioni didattiche. Viene spostato al 30 settembre 2017 il termine per la ricognizione, in funzione della revisione straordinaria, di tutte le partecipazioni possedute dall'Amministrazione pubblica. Entro tale data gli Enti, ove non ricorrono i presupposti per il mantenimento delle partecipazioni dovranno predisporre un piano per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione (restano "salve", almeno fino al 2019 le partecipate con fatturato sopra i 500mila euro).