Appalti, oneri sicurezza integrabili se vizio è formale

Appalti e acquisti verdi

Parole chiave: Appalti e acquisti verdi | Sanzioni | Sicurezza sul lavoro | Bandi

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Il nuovo Codice appalti (articolo 80, comma 9, Dlgs 50/2016) consentirebbe di "sanare" l'offerta che sia viziata solo per la mancata formale indicazione separata degli oneri di sicurezza.

È quanto emergerebbe dalla sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato 27 luglio 2016, n. 19 che, ragionando sulla disciplina previgente in materia (Dlgs 163/2006) ha chiarito meglio, alla luce di alcuni recenti pronunciamenti della Giurisprudenza europea, quando un concorrente va escluso in automatico da una gara se non ha indicato nell'offerta gli oneri di sicurezza, senza possibilità alcuna di "soccorso istruttorio" (integrazione dell'offerta).

Rispetto al quanto precedentemente statuito (sentenza 9/2015), il Consiglio di Stato ha "ammorbidito" la sua posizione. Nei casi in cui l'obbligo di indicazione separata dei costi di sicurezza aziendale non sia stato specificato dalla legge di gara, e se dal punto di vista sostanziale l'offerta rispetta i costi minimi di sicurezza aziendale, è illegittimo escludere il concorrente se lo stesso non è stato invitato a regolarizzare l'offerta dalla stazione appaltante nel doveroso esercizio dei poteri di soccorso istruttorio. Questa posizione del Consiglio di Stato, pare di capire dalla sentenza, sarebbe applicabile anche al nuovo Codice appalti, Dlgs 50/2016.