Appalti verdi, upgrade criteri ambientali minimi per edilizia e arredo urbano

Appalti e acquisti verdi

Parole chiave: Appalti e acquisti verdi | Edilizia | Recupero / Riciclo | Bandi

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Il Ministero dell'ambiente ha aggiornato i criteri ambientali minimi da inserire negli appalti "green" per l'affidamento dei lavori edilizi negli immobili della P.a. e per l'acquisto di elementi di arredo urbano.

Il Dm 24 maggio 2016 in vigore dal 7 giugno modifica il Dm 24 dicembre 2015 sui criteri ambientali minimi per l'affidamento dei servizi di progettazione per costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici della pubblica Amministrazione inserendo dei criteri premianti per l'utilizzo di materiali o manufatti costituiti da un contenuto minimo di materiale post consumo derivante dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi.

Allo stesso modo il decreto ministeriale in parola modifica il Dm 5 febbraio 2015 sui criteri ambientali per gli appalti di forniture per l'arredo urbano, in particolare premiando quegli appalti per la fornitura di articoli in plastica o gomma-plastica come panchine, tavoli, panche, elementi di parchi giochi o altri analoghi articoli di arredo urbano costituiti da materiale riciclato post consumo o derivante dal recupero degli scarti. Il Dm 24 maggio 2016 risponde a quanto previsto dall'articolo 206-sexies del Dlgs 152/2006 che invita il MinAmbiente a spingere per l'utilizzo dei materiali riciclati post consumo anche attraverso gli appalti "green". Con un altro Dm sempre del 24 maggio 2016 il MinAmbiente ha incrementato le percentuali degli appalti verdi in determinati settori fino ad arrivare al 2020 al 100%.