Mercato rifiuti urbani: la radiografia dell'Antitrust
Rifiuti
Parole chiave:
Rifiuti |
Imballaggi |
Raccolta differenziata / Ecopiazzole |
Recupero energetico / Incenerimento |
Discariche / Smaltimento |
Informazione |
Rifiuti urbani
Il 10 febbraio 2016 l'Antitrust ha comunicato la chiusura dell'Indagine sul mercato dei rifiuti urbani chiedendo meno discariche e più concorrenza per aumentare la raccolta differenziata favorendo riciclo e termovalorizzazione.
L'indagine dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato avviata ad agosto 2014 si è chiusa nella seduta del 21 gennaio 2016 con un corposo documento che ha radiografato la situazione attuale e ha dettato una serie di proposte migliorative. Per l'Autorità è ancora eccessivo il ricorso alla discarica (1/3 dei rifiuti urbani) che si accompagna alla sotto-capacità impiantistica nel mercato del trattamento e del recupero (se non aumenta raccolta differenziata servirebbe il 50% di termovalorizzatori). Sono ancora troppi gli affidamenti diretti senza gara ("in house") del servizio rifiuti e troppo lunga la durata. Sono da privilegiare gli affidamenti con gara.
Occorre inoltre spingere per l'aumento del riciclo (il 39% al 2013 è lontano dal 50% chiesto dalla direttiva rifiuti al 2020). In tema di privativa comunale, l'Authority l'emanazione di criteri uniformi di assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani che restringano il perimetro della privativa comunale ed eliminino l'attuale discrezionalità dei Comuni in materia. Infine l'Authority chiede la riforma del sistema di gestione degli imballaggi che dovrebbe evolversi in un sistema concorrenziale nel rispetto del principio "chi inquina paga".
Chiusura dell'indagine conoscitiva sul mercato dei rifiuti urbani
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941