Sicurezza sul lavoro, no tenuità per lesioni gravi
Sicurezza sul lavoro
Le lesioni colpose aggravate dalla violazione di norme antiinfortunistiche occorse ad un lavoratore non consentono di applicare l’istituto della tenuità del fatto ex articolo 131-bis Codice penale.
La Suprema Corte con sentenza 12 novembre 2015, n. 45233 (ricalcando una precedente sentenza n. 22381/2015) ha richiamato la disciplina del nuovo articolo 131-bis Codice penale, così come inserito dalla legge 28/2015. Si deve applicare l’istituto della tenuità solo se sussistono i presupposti (cornice edittale, non abitualità) e se dalla condotta non è derivata la morte o lesioni gravissime (comma 2). Ma, se anche il reato in astratto rientra nell’ambito di operatività della tenuità, bisogna avere riguardo anche all’entità delle lesioni (anche se non gravissime ma gravi) ed escludere l’applicazione dell’istituto.
Nel caso concreto, il direttore dello stabilimento è stato condannato per lesioni gravi, ex articolo 590 Codice penale, senza poter invocare la non punibilità per tenuità, avendo la Corte ritenuto l’elenco di cui al comma 2, articolo 131-bis, non tassativo e rientrando quindi anche le lesioni gravi nel novero delle esclusioni di cui allo stesso comma.
Codice penale - Stralcio - Norme attinenti agli illeciti ambientali e alla sicurezza sul lavoro
Sicurezza sul lavoro - Infortunio sul lavoro - Lesioni gravi ex articolo 590, C.p. - Responsabilità datore - Sussistenza - Applicabilità dell’istituto della tenuità del fatto, ex articolo 131-bis C.p. - Esclusione
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