Inosservanza regole Ue su rifiuti in Campania, multa milionaria all'Italia

Rifiuti

Parole chiave: Rifiuti | Discariche / Smaltimento | Sanzioni | Rifiuti urbani | Emergenze | Danno ambientale e bonifiche | Impianti | Recupero / Riciclo

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Sentenza Corte di Giustizia Ue 16 luglio 2015, causa C-653/13 (16/07/2015)
• Opp Trento 10 aprile 2020, n. 207099/1 (18/04/2020)
• Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 (26/11/2006)
• Sentenza Corte di Giustizia Ue 4 marzo 2010, causa C-297/08 (09/08/2010)
• Lr Molise 7 agosto 2003, n. 25 (15/05/2019)
• Sentenza Corte di Cassazione 21 giugno 2017, n. 30811 (28/06/2017)
• Sanzioni per illeciti su rifiuti in zone emergenza, indifferente la classificazione (28/06/2017)
• Schema di Dlgs di modifica del Dlgs 152/2006 in materia di rifiuti e imballaggi per il recepimento del "Pacchetto economia circolare" (09/03/2020)

La mancata osservanza della sentenza del 2010 di condanna dell'Italia per il mancato recepimento della direttiva rifiuti con riferimento alla Campania costa al nostro Paese 20 milioni di euro di multa.

Lo ha deciso la Corte di Giustizia Ue nella sentenza 16 luglio 2015, causa C-653/13. All'origine l'incompleto recepimento della direttiva rifiuti 2006/12/Ce, mancando in Campania una rete integrata e adeguata di impianti che garantissero l'autosufficienza nello smaltimento rifiuti. La Commissione faceva causa all'Italia che veniva condannata nel 2010 (sentenza 4 marzo 2010, causa C‑297/08). Scaduto il termine per l'esecuzione della sentenza (15 gennaio 2012) la Commissione constatava il perdurare della situazione in Campania e faceva un nuovo ricorso contro l'Italia.

Con la sentenza 16 luglio 2015 in parola la Corte ha constatato che l'Italia non ha correttamente eseguito la sentenza del 2010 e l'ha condannata a pagare da un lato 120.000 euro per ogni giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010 (penalità dovuta dal 16 luglio 2015) dall'altro una somma forfettaria di 20 milioni di euro dovuta a titolo dissuasivo perché "un inadempimento dell'Italia in materia di rifiuti è stato constatato in più di 20 cause portate dinanzi alla Corte".