Acque, MinAmbiente regola costo ambientale
Acque
Entra in vigore il 23 aprile 2015 - per poi essere applicato progressivamente - il nuovo regolamento nazionale che definisce i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d’impiego dell’acqua.
Il decreto 24 febbraio 2015, n. 39 arriva in attuazione della direttiva quadro Ue sulla qualità delle acque (direttiva 2000/60/Ce), provvedimento che definisce l’analisi economica come “uno degli strumenti fondamentali per agevolare un utilizzo idrico sostenibile”, ed obbliga gli Stati membri a tenerla di conto al fine di attuare i principi del "chi inquina paga"e del “recupero dei costi dei servizi idrici” (compresi quelli ambientali e quelli relativi alle risorse). I criteri sono quindi definiti anche in proporzione al grado di inquinamento ambientale derivante dai diversi tipi e settori d'impiego e ai costi conseguenti a carico della collettività.
Le Autorità competenti devono adeguare i propri “approcci metodologici” ai nuovi criteri nelle fasi di pianificazione e programmazione dei piani di gestione. Per la programmazione 2015 – 2021, tuttavia, fermo restando il rispetto degli obblighi stabiliti dalla direttiva, se le Autorità già utilizzano metodologie che consentono di conseguire risultati equivalenti le nuove metodologie “si applicano progressivamente”, come testualmente recita la norma.
Definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua
Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque
Individuazione delle funzioni dell'Authority dell'energia e del Ministero dell'ambiente in materia di servizi idrici
Lo Strumento dell'Osservatorio di normativa ambientale che guida all'adempimento degli obblighi previsti dalla normativa
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