Smaltimento fanghi “civili”, intese anticoncorrenziali sono illegittime
Acque
Le imprese che coordinano la propria partecipazione alle gare pubbliche per lo smaltimento dei fanghi di depurazione delle acque domestiche, violano le norme in materia di tutela del mercato (legge 287/1990).
Sulla base di queste motivazioni, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (provvedimento n. 252320 pubblicato sul Bollettino n. 6 del 2 marzo 2015) ha inflitto sanzioni pecuniarie per 4 milioni e mezzo di euro a cinque imprese di raccolta, trattamento e smaltimento in agricoltura dei fanghi, operanti in Lombardia e Piemonte, che complessivamente gestiscono più del 50% della capacità autorizzata nel Nord Italia.
Secondo l’Antitrust, le imprese in questione hanno costituito un “cartello” attraverso un’unica, complessa e continuata intesa orizzontale, tesa alla continua condivisione delle decisioni sulla partecipazione a quasi 200 gare nel periodo 2008-2013, poi messa in atto con diversi meccanismi (tra cui la sistematica partecipazione in ATI tra loro). In una più ampia strategia collusiva, le imprese hanno inoltre condiviso l’obiettivo di rendere maggiormente stabile il coordinamento in questione, come testimoniato anche dalla firma di un apposito Accordo Quadro.
Per maggiori informazioni: www.agcm.it
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941