Tari, tassazione anche per i rifiuti assimilati avviati al recupero
Rifiuti
Nessuna immediata esenzione dalla Tari ex legge 147/2013 per i rifiuti assimilati avviati a recupero, saranno i Comuni a decidere se ridurla in proporzione alla quantità di rifiuti che il produttore dimostri di avere avviato al recupero. Lo ha chiarito il MinAmbiente nella circolare 13 febbraio 2014, n. 1/2014.
Il Ministero risolve in via interpretativa il contrasto normativo da due disposizioni della legge di stabilità 2014 (legge 147/2013). La prima — articolo 1, comma 649, seconda parte — afferma che i Comuni possono con regolamento prevedere riduzioni della parte variabile della Tari proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che i produttori dimostrino di avere avviato a recupero. La seconda norma, articolo 1, comma 661 invece dispone l'esenzione dal tributo in relazione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di avere avviato al recupero.
Le due norme sono in palese contraddizione: il comma 649 frutto di intervento del Parlamento, il comma 661 già contenuto nel disegno di legge di stabilità allora presentato dal Governo. In attesa di un chiarimento normativo, il Ministro propende per l'applicazione dell'articolo 1, comma 649, parte seconda risultando "improvvido espropriare le Amministrazioni territoriali del potere e della responsabilità" di conciliare da un lato la sostenibilità finanziaria del ciclo integrato dei rifiuti, dall'altro politiche di incentivo per le buone pratiche di recupero. La parola ai Comuni, dunque.
Regime tariffario per rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero
Legge di stabilità 2014 - Stralcio - Misure in materia di bonifiche, tassa rifiuti, servizi locali, energia, efficienza energetica in edilizia e appalti
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