Rifiuti, reclusione fino a 5 anni per combustione illecita
Rifiuti
Chi brucia rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da 2 a 5 anni. Il nuovo reato di "combustione illecita di rifiuti" è stato introdotto dallo schema di decreto-legge licenziato dal Governo il 3 dicembre 2013.
La nuova fattispecie penale che sarà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, mira a contrastare la condotta di chi appicca roghi tossici. La pena per il trasgressore aumenta da 3 a 6 anni nel caso si brucino rifiuti pericolosi ed è aumentata se i fatti sono commessi in territori in "emergenza rifiuti" (come la cosiddetta "Terra dei fuochi" in Campania). Aumento di un terzo inoltre se il reato è commesso nell'esercizio di attività d'impresa. Il mezzo di trasporto usato per commettere il reato è confiscato.
Il reato si aggiunge alle già esistenti fattispecie penali di abbandono di rifiuti e gestione non autorizzata di rifiuti (articolo 255 e 256, Dlgs 152/2006). Il Governo nella stessa giornata del 3 dicembre 2013 ha anche approvato in via preliminare gli schemi di decreti legislativi di recepimento di 14 direttive Ue, tra cui la direttiva 2011/75/Ue sulle emissioni industriali, la direttiva 2011/65/Ue sulla restrizione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettroniche e la direttiva 2011/70/Euratom sulla gestione sicura dei rifiuti nucleari.
Gestione combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi
Restrizione dell'uso di determinate sostante pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (cd. "Aee") - Abrogazione direttiva 2002/95/Ce
Emissioni industriali (Ippc - Integrated Pollution Prevention and Control - Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento - Rifusione)
© Copyright riservato - riproduzione vietata - ReteAmbiente Srl, Milano - La pirateria editoriale è reato ai sensi della legge 633/1941