Sicurezza sul lavoro e violazioni "231", pena interdittiva obbligatoria
Sicurezza sul lavoro
A carico dell'impresa responsabile ex Dlgs 231/2001 per reato dell'imprenditore che ha violato le norme in materia di sicurezza sul lavoro scattano obbligatoriamente le sanzioni interdittive.
Lo ha deciso la Cassazione con la sentenza 16 ottobre 2013, n. 42503 condannando una società il cui responsabile era stato condannato per lesioni colpose ai danni di un operaio causate dalla violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Legittima la decisione del Tribunale che ha applicato obbligatoriamente le misure interdittive a carico della società ex articolo 9, comma 2, Dlgs 231/2001 (il blocco dell'attività).
La difesa dell'impresa sosteneva invece, che avendo la società riparato il danno (aveva risarcito l'operaio), operava la causa di esclusione delle misure interdittive (articolo 17, Dlgs 231/2001). Per la Suprema Corte invece, l'articolo 25-septies, Dlgs 231/2001 parla chiaro: se il reato del dipendente è commesso in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, l'applicazione delle misure interdittive a carico dell'Ente per il Giudice è un obbligo, non una facoltà.
Sicurezza sul lavoro - Lesioni colpose per violazione normativa sulla sicurezza - Responsabilità amministrativa Organizzazioni collettive - Dlgs 231/2001 - Sanzione interdittiva - Applicazione obbligatoria - Sussistenza
Responsabilità amministrativa Organizzazioni collettive - Stralcio (Disciplina generale - Reati ambientali - Violazione norme sicurezza sul lavoro - Altri reati "presupposto" afferenti)
a cura della Redazione normativa di Reteambiente
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