Reach, le restrizioni Ue sono “armonizzate”

Sostanze pericolose

Parole chiave: Sostanze pericolose | Reach | Mercato / Commercio | Chimica | Legno

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Regolamento Commissione Ue 317/2014/Ue (02/04/2014)
• Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 1907/2006/Ce (08/01/2007)
• Regolamento Commissione Ue 2020/507/Ue (08/04/2020)
• Proposta di regolamento Ue di modifica dell'allegato XVII del regolamento 1907/2006/Ce per quanto riguarda i diisocianati (05/03/2020)
• Reach, restrizioni in arrivo per composti destinati a sigillanti e rivestimenti (05/03/2020)
• Reach e articoli in nichel, conformità va documentata (28/02/2020)
• Sentenza Corte di Cassazione 20 gennaio 2020, n. 2012 (28/02/2020)
• Reach, nuove restrizioni per piombo in arrivo (29/11/2019)

Solo nel caso di emergenze o di nuove prove scientifiche gli Stati membri possono sottoporre la preparazione, l’immissione sul mercato o l’uso di una sostanza controllata a restrizioni differenti da quelle stabilite dal regolamento 1907/2006/Ce.

La Corte di Giustizia Ue ha così risposto alla richiesta di pronuncia pregiudiziale sull’articolo 67 del regolamento “Reach” il quale, in combinato disposto con l’allegato XVII, subordina l’utilizzo delle sostanze chimiche elencate a determinate restrizioni “armonizzate” a livello europeo. Lo Stato membro che vieta o ostacola comportamenti conformi a tali restrizioni viola quindi il libero mercato, secondo la Cge, e questo non è consentito a meno lo stesso si trovi in stato emergenziale (articolo 129) o possieda nuove prove scientifiche (articolo 114 Tfue).

L’elenco contenuto nell’allegato XVII è esaustivo e non ammette interpretazione estensiva.

Quando le restrizioni vietano il “contatto cutaneo” del pubblico con la sostanza, precisa infine la Cge, è il carattere ripetuto dello stesso che giustifica il divieto (e non il mero rischio di contatto).