Corte dei Conti Ue, dall’Italia scarso “sostegno” alle infrastrutture per i rifiuti
Rifiuti
L’efficacia del finanziamento concesso dall’Ue per le infrastrutture di gestione dei rifiuti urbani è stata ostacolata dalla scarsa attuazione di misure informative, amministrative ed economiche di sostegno.
La Commissione europea dovrebbe quindi subordinare in futuro la concessione dei contributi all’attuazione delle misure di sostegno, come campagne di sensibilizzazione del pubblico, semplificazioni e incentivi, ma anche proporre obiettivi quantificati di prevenzione della produzione di rifiuti nonché chiarire il concetto di “trattamento” anteriore allo smaltimento. Gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sulla raccolta differenziata.
Sono queste le principali raccomandazioni contenute nella relazione speciale 20/2012 della Corte dei Conti europea, in cui si valuta l’efficacia, rispetto agli obiettivi in materia di rifiuti, del finanziamento concesso dall’Unione nel periodo 2000-2013 per la realizzazione di 26 infrastrutture in 4 Stati membri (tra cui l’Italia, che ha ricevuto più di 600 milioni di euro per 7 progetti in Sardegna e Puglia).
Finanziamento di progetti di infrastrutture per la gestione dei rifiuti urbani
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