News - Editoriali

Roma, 23 dicembre 2011

Tra proroghe ambientali e mercati finanziari, solo un cambio di rotta può salvarci dall’Antropocene

Rifiuti

(Paola Ficco)

Si presenta l'editoriale a firma di Paola Ficco  pubblicato sul numero di gennaio della Rivista Rifiuti – Bollettino di informazione normativa.

 

 

 

 

 

 

2012 e adesso? Accanto alle incognite dei mercati finanziari e di un’Italia che non sa esattamente che fine farà, ci sono quelle che attanagliano la gestione ambientale in genere e dei rifiuti in particolare. Sul punto dei vari “de minimis” che potrebbero essere affrontati preferisco tacere, più per stanchezza che per convincimento vero (“più della ragion poté il digiuno”, diceva il Conte Ugolino per bocca di Padre Dante). In fondo poche cose funzionano e neanche tanto bene. Nessun disfattismo ma una constatazione necessaria che, purtroppo, trascende la gestione ambientale ed è intesa in senso lato; ci si affaccia al nuovo anno in preda alle degenerazioni della democrazia: mania del ricorso ai tribunali, moltiplicazione di leggi e decreti, svilimento dei migliori, odio sociale, metamorfosi inquietanti. Mali che si manifestavano già nell’antica Atene, una società turbolenta che nel 399 a.C. mandò a morte Socrate. Se questi sono i peccati della democrazia, allora, si potrebbe invocare la isonomia (uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge) oppure la isocrazia (l’eguale possibilità per tutti di prendere la parola nelle pubbliche assemblee) e invece, si è sempre davanti alla solita macilenta oligarchia dove cambiano i vertici ma la base rimane quella di chi non ha capito il problema dieci (o venti) anni fa e continua a non capirlo adesso. Sarebbe quasi ora di tornare allo “psephos”, al ciottolo, con il quale ad Atene si esprimevano le preferenze per assegnare le cariche pubbliche e che non superavano mai due anni. Questo lo abbiamo perso e non lo ritroveremo mai, ma abbiamo conservato il “mysthòs”, una specie di gettone di presenza per compensare la partecipazione dei lavoratori alle varie sequenze della vita pubblica. Lo introdusse Pericle quando, intorno al 450 a.C., assicurò alle classi più povere l’accesso agli uffici pubblici ateniesi. Oggi, il “mysthòs” è divampato e assume le forme più varie. Nella commedia “Cavalieri”, Aristofane denunciava la demagogia e l’incompetenza di chi decide, Erodoto denunciava il dramma della corruzione. Insomma, in 2.500 anni non è cambiato nulla solo le forme attraverso le quali le cose (belle e brutte) si manifestano, ma nella sostanza tutto è esattamente identico. E l’insegnamento dell’anziano Socrate chi se lo ricorda? Avrebbe potuto fuggire e, invece, è rimasto a subire la sua fine. Non era narcisismo intellettuale, era la lezione estrema e lapidaria: la democrazia non può fare a meno del senso civile ed etico di ogni cittadino. La traduzione laica dell’insegnamento impartito da Gesù quando diceva “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro” (Matteo 7.12) Diversamente, è difficile (se non impossibile) che la democrazia continui ad essere il terreno dove ideali, politica e istituzioni nascono, crescono e si sviluppano.

In questo clima di delirio collettivo, invece, ai disastri sociali si aggiungono quelli naturali e in moltissimi sono ancora convinti di vivere nell’Olocene (l’era geologica di questo periodo). Invece, ha ragione il Premio Nobel per la chimica del 1995, Paul J. Crutzen quando, nel 2000, affermava che siamo nell’era dell’Antropocene: causato e caratterizzato dall’intervento pesantissimo dell’uomo sui sistemi naturali, i cui esiti sono paragonabili solo agli effetti prodotti dalle forze naturali che hanno plasmato il pianeta. A titolo di esempio (piccolo) e restando a casa nostra, sembra che in Veneto e in Lombardia — ogni giorno – si perda una quantità di terreno coltivabile equivalente a 7 volte piazza del Duomo a Milano. La nostra società non è mai stata così in pericolo perché stiamo impedendo ai sistemi naturali di continuare ad essere di supporto al benessere e all’economia della nostra società. Occorrono risposte immediate perché la situazione non ha precedenti. Siamo in una situazione di guerra dove i proiettili e le occupazioni dei territori non sono quelli tradizionali, sono più subdole e per questo più violente e più pericolose. La strada del cosiddetto sviluppo sostenibile, invece, è solo costellata dalla richiesta di proroghe: Sistri (ora al 2 aprile 2012), scheda Sistri (ora al 30 aprile 2012), conferimento in discarica per i rifiuti con potere calorifico inferiore superiore ai 13mila kj/kg (ora 31 dicembre 2012). Del resto? Non ci si occupa mai, tanto Socrate e Gesù sono preistoria.

 

 

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