Pile, Ue precisa portata direttiva 2006/66/Ce

Rifiuti

Parole chiave: Rifiuti | Sostanze pericolose | Pile e accumulatori | Mercato / Commercio

Altri documenti con le stesse parole chiave

• Pile e batterie, via libera del Governo a veti su cadmio e mercurio (13/10/2015)
• Direttiva Consiglio Ce 91/157/Cee (27/09/2006)
• Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 2008/103/Ce (18/06/2009)
• Sentenza Corte di Giustizia Ue 14 ottobre 2004, causa C-143/03 (09/12/2004)
• Dm Attività produttive 3 luglio 2003, n. 194 (29/07/2003)
• Pile ed accumulatori contenenti sostanze pericolose, la sentenza Ue sulla "marcatura" tra Dm 476/1997 e Dm 194/2003 (09/12/2004)
• Dlgs 20 novembre 2008, n. 188 (18/03/2020)
• Dm Ambiente 18 ottobre 2005 (03/11/2005)

Pile ed accumulatori immessi su mercato prima del 26 settembre 2008 potranno continuare ad essere commercializzati anche se non più rispondenti ai nuovi standard costruttivi imposti a partire da tale data ex direttiva 2006/66/Ce.

A precisare la portata della nuova normativa comunitaria sulla fabbricazione delle pile e la gestione dei relativi rifiuti è la nuova direttiva 2008/103/Ce che introduce espressamente nella direttiva 2006/66/Ce l'obbligo di ritirare dal mercato unicamente le pile e gli accumulatori immessi sul mercato dopo la citata data del 26 settembre 2008 e non rispondenti alle nuove caratteristiche costruttive.

Ricordiamo che entrano in vigore il 18 dicembre 2008 le nuove regole su commercializzazione di pile e gestione dei relativi rifiuti previste dal Dlgs 20 novembre 2008, n. 188 in attuazione della citata direttiva 2006/66/Ce.