Agenzia Ue ambiente: il tessile deve essere più "circolare"
Economia sostenibile/circolare (Documentazione Complementare)
Secondo il "briefing" pubblicato il 19 novembre 2019 dall'Agenzia europea per l'ambiente produzione e consumo di prodotti tessili devono essere più "circolari" per ridurre le emissioni di gas serra e l'uso delle risorse.
Il poliestere è la fibra più comunemente usata, prodotta da processi ad alta intensità di carbonio che richiedono oltre 70 milioni di barili di petrolio ogni anno. Le restanti fibre sono principalmente di cotone, che utilizza terra e acqua. Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente ridurre gli impatti ambientali e climatici della produzione e consumo del tessile richiede l'implementazione su larga scala di modelli di business circolari supportati da politiche efficaci riguardanti materiali e progettazione, produzione e distribuzione, uso e riutilizzo, raccolta e riciclaggio che devono affiancare i modelli di business circolari nel settore tessile, come il leasing, la condivisione, il ritiro e la rivendita.
Occorre anche includere politiche di prodotto come appalti pubblici ecologici, progettazione ecocompatibile, responsabilità estesa del produttore, etichettatura e standard. L'Agenzia Ue per l'ambiente ricorda che l'articolo 11 della direttiva rifiuti 2008/98/Ce come modificato dalla direttiva 2018/851/Ue prevede l'obbligo per gli Stati membri di istituire entro il 1° gennaio 2025 la raccolta differenziata per i tessili.
Maggiori informazioni su: https://www.eea.europa.eu/
Direttiva relativa ai rifiuti - Abrogazione direttive 75/439/Cee, 91/689/Cee e 2006/12/Ce
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