Import-export sostanze chimiche, Ue prova a fare chiarezza
Sostanze pericolose (Normativa in Cantiere)
La Commissione europea propone di modificare le regole sull'importazione e l'esportazione di alcune sostanze chimiche pericolose per adeguarle all'interpretazione - seppur errata nei presupposti - di autorità e operatori.
La proposta di modifica degli allegati I e V del regolamento 649/2012 (Esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose), presentata dall'Esecutivo Ue il 23 luglio 2019, riproduce i contenuti del regolamento 73/2013/Ue con il quale la stessa Commissione aveva riesaminato l'elenco delle sostanze chimiche ai tempi applicabile (regolamento 689/2008/Ce).
Tali modifiche, applicabili dal 1° aprile 2013, non erano però state "debitamente rispecchiate" dal regolamento 649/2012/Ue, provvedimento — già in vigore alla data di pubblicazione del regolamento 73/2013/Ue, ma diventato applicabile solo il 1° marzo 2014 – che ha sostituito il regolamento 689/2008/Ce.
Le autorità competenti e gli operatori del settore, "in base al presupposto erroneo che il regolamento 649/2012/Ue fosse stato modificato dal regolamento 73/2013/Ue", hanno comunque continuato ad attuare le modifiche in questione (riguardanti una quindicina di sostanze, tra cui l'acetocloro, il flufenoxuron e il bifentrin). Ed è proprio alla luce della situazione di fatto creatasi che la Commissione, al fine di "garantire coerenza e chiarezza giuridica", propone ora di modificare le regole vigenti per conformarle a quanto già previsto dal regolamento del 2013.
Presentata dalla Commissione europea il 23 luglio 2019
Import/export sostanze chimiche pericolose - Rifusione ed abrogazione regolamento 689/2008/Ce
A cura di Vincenzo Dragani e della Redazione Reteambiente
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