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Rifiuti

Rifiuti, Cassazione fa chiarezza su concorso reati

Rifiuti (Giurisprudenza)

(Alessandro Geremei)

Rifiuti, Cassazione fa chiarezza su concorso reati

Il reato di gestione non autorizzata di rifiuti e il reato di violazione delle prescrizioni autorizzatorie, avendo ad oggetto due condotte radicalmente diverse, non possono mai concorrere formalmente tra loro.

 

Secondo il ragionamento della Suprema Corte (sentenza 51378/2018), infatti, mentre il reato di cui all'articolo 256, comma 1, Dlgs 152/2006 (gestione non autorizzata di rifiuti) ha ad oggetto rifiuti non autorizzati, quello di cui al comma 4 dello stesso articolo (violazione delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione) ha ad oggetto rifiuti autorizzati: è quindi "giuridicamente impossibile" che con la medesima azione (naturalisticamente intesa) possano essere contemporaneamente violate le due norme.

 

Trattasi quindi di condotte diverse che, se poste in essere in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, possono essere considerate come un unico reato ai soli fini del calcolo delle pena (articolo 81, capoverso, C.p.), non certo ai fini della esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto.

 

Sotto quest'ultimo aspetto, il Giudice ricorda come le Sezioni Unite abbiano già stabilito di escludere l'applicazione dell'articolo 131-bis C.p. nel caso di "fattispecie concrete nelle quali si sia in presenza di ripetute, distinte condotte implicate nello sviluppo degli accadimenti" (sentenza 13681/2016).

documenti di riferimento
Sentenza Corte di Cassazione 13 novembre 2018, n. 51378

Rifiuti – Raee e Pfu - Reato di gestione non autorizzata – Articolo 256, comma 1, Dlgs 152/2006 – Reato di violazione delle prescrizioni autorizzatorie – Articolo 256, comma 4, Dlgs 152/2006 – Condotte riferite a oggetti radicalmente diversi - Concorso formale tra i due reati – Impossibilità – Esecuzione di un medesimo disegno criminoso – Conseguenze sul calcolo della pena – Rilevanza – Conseguenze sulla causa di non punibilità per tenuità del fatto – Articolo 131-bis, C.p. - Irrilevanza

Dlgs 3 aprile 2006, n. 152

Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte IV - Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati

Regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398

Codice penale - Stralcio - Norme attinenti agli illeciti ambientali e alla sicurezza sul lavoro

Sentenza Corte di Cassazione Sezioni Unite 6 aprile 2016, n. 13681

Causa di non punibilità per tenuità del fatto - Articolo 131-bis, C.p. - Reati che prevedono "soglie di punibilità" - Applicabilità - Abitualità del comportamento - Sanzioni amministrative accessorie - Rilevabilità d'ufficio

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