Rifiuti, Cassazione fa chiarezza su concorso reati
Rifiuti (Giurisprudenza)
Il reato di gestione non autorizzata di rifiuti e il reato di violazione delle prescrizioni autorizzatorie, avendo ad oggetto due condotte radicalmente diverse, non possono mai concorrere formalmente tra loro.
Secondo il ragionamento della Suprema Corte (sentenza 51378/2018), infatti, mentre il reato di cui all'articolo 256, comma 1, Dlgs 152/2006 (gestione non autorizzata di rifiuti) ha ad oggetto rifiuti non autorizzati, quello di cui al comma 4 dello stesso articolo (violazione delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione) ha ad oggetto rifiuti autorizzati: è quindi "giuridicamente impossibile" che con la medesima azione (naturalisticamente intesa) possano essere contemporaneamente violate le due norme.
Trattasi quindi di condotte diverse che, se poste in essere in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, possono essere considerate come un unico reato ai soli fini del calcolo delle pena (articolo 81, capoverso, C.p.), non certo ai fini della esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto.
Sotto quest'ultimo aspetto, il Giudice ricorda come le Sezioni Unite abbiano già stabilito di escludere l'applicazione dell'articolo 131-bis C.p. nel caso di "fattispecie concrete nelle quali si sia in presenza di ripetute, distinte condotte implicate nello sviluppo degli accadimenti" (sentenza 13681/2016).
Rifiuti – Raee e Pfu - Reato di gestione non autorizzata – Articolo 256, comma 1, Dlgs 152/2006 – Reato di violazione delle prescrizioni autorizzatorie – Articolo 256, comma 4, Dlgs 152/2006 – Condotte riferite a oggetti radicalmente diversi - Concorso formale tra i due reati – Impossibilità – Esecuzione di un medesimo disegno criminoso – Conseguenze sul calcolo della pena – Rilevanza – Conseguenze sulla causa di non punibilità per tenuità del fatto – Articolo 131-bis, C.p. - Irrilevanza
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte IV - Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
Codice penale - Stralcio - Norme attinenti agli illeciti ambientali e alla sicurezza sul lavoro
Causa di non punibilità per tenuità del fatto - Articolo 131-bis, C.p. - Reati che prevedono "soglie di punibilità" - Applicabilità - Abitualità del comportamento - Sanzioni amministrative accessorie - Rilevabilità d'ufficio
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