Antitrust su affidamento servizio rifiuti, massimo 5 anni e accesso a Pmi
Appalti e acquisti verdi (Documentazione Complementare)
Secondo l'Antitrust nel parere pubblicato il 24 settembre 2018, la durata dell'affidamento tramite gara del servizio rifiuti non deve superare 5 anni e occorre dare alle Pmi la possibilità di partecipare alle gare.
Il parere 4 luglio 2018, n. AS 1533 (pubblicato il 24/9/2018) è stato fornito in seguito a una segnalazione riguardante l'affidamento "della gestione integrata dei servizio di igiene urbana" in tre Province dell'Emilia Romagna. Due sono le questioni affrontate dall'Authority. La prima ha riguardato la durata dell'affidamento del servizio indicata nei bandi di gara. Per l'Autorità garante della concorrenza nell'affidamento si parla solo di attività di avvio a recupero e avvio a smaltimento, e non includono né le attività di recupero né quelle di smaltimento. Pertanto la durata di 15 anni dell'affidamento è eccessiva. Nella indagine conoscitiva IC49 sul mercato dei rifiuti urbani (delibera 21 gennaio 2016) l'Autorità ha ritenuto che 5 anni siano sufficienti per il recupero degli investimenti del gestore affidatario del servizio.
La seconda questione ha riguardato il bacino di affidamento, che nel caso di specie è stato ritenuto troppo vasto. L'Authority pur rispettando l'autonomia della stazione appaltante, ritiene che prevedere bacini di utenza troppo grandi (uno di essi è pari a 600.000 abitanti) tolga alle piccole e medie imprese la possibilità di partecipare alle gare, privilegiando così gli storici incumbent di mercato, precedenti affidatari dei servizi, in contrasto coi principi generali in tema di appalti pubblici (non discriminazione, parità di trattamento e proporzionalità – vedi articolo 4, Dlgs 50/2016).
Bandi di gara per l'affidamento della gestione integrata del servizio di igiene urbana - Durata dell'affidamento del servizio e ampiezza dei bacini di affidamento
Chiusura dell'indagine conoscitiva sul mercato dei rifiuti urbani
Codice dei contratti pubblici - Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici
A cura di Vincenzo Dragani e della Redazione Reteambiente
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