Concessione bene del demanio idrico, decide Tar
Acque (Giurisprudenza)
Sul provvedimento relativo alla concessione di un bene del demanio idrico solo strumentalmente collegato a un atto che incide sul regime delle acque, decide il Tar non il Tribunale superiore acque pubbliche.
In questo caso, ha ricordato il Tar Basilicata nelle sentenza 8 maggio 2018, n. 321, quel che incardina la competenza del Tar è l'interesse al rispetto delle norme di legge sull'affidamento di concessioni relative al demanio idrico: si tratta di atti che solo strumentalmente sono inseriti in un procedimento finalizzato a incidere sul regime delle acque pubbliche.
Negando la giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche, i Giudici amministrativi hanno precisato ulteriormente che non rileva che l'atto provenga dall'organo preposto alla cura dell'interesse pubblico alla tutela delle acque ma deve incidere immediatamente sull'uso delle acque pubbliche, cosa che la concessione del bene demaniale idrico in parola non ha fatto. Infine il Tar ha ribadito che ai sensi delle norme Ue sulla parità di trattamento e trasparenza, nonché della legge sulla contabilità dello Stato del 1923, la concessione di un bene demaniale idrico va fatta tramite gara pubblica, cosa non avvenuta nel caso di specie.
Acque - Regime delle acque pubbliche - Concessioni o appalti - Procedimento - Atti inseriti solo strumentalmente in procedimenti finalizzati a incidere sul regime delle acque - Giurisdizione del Giudice amministrativo - Sussistenza - Affidamento in concessione del servizio - Modalità - Gara pubblica - Necessità
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