Terre da scavo, chiarimenti MinAmbiente su riporti
Rifiuti (Prassi)
Il MinAmbiente ha diramato una circolare di chiarimenti interpretativi sulla disciplina delle matrici materiali di riporto a seguito dell'entrata in vigore del recente regolamento sul riutilizzo delle terre da scavo (Dpr 120/2017).
Il documento (circolare MinAmbiente 10 novembre 2017, prot. n. 0015786), finalizzato ad uniformare l'azione da parte della P.a., passa al vaglio le novità introdotte dal Dpr 120/2017 con riferimento alla definizione e alla qualificazione delle matrici materiali di riporto (che evidenziano la volontà del Legislatore di equiparare, al ricorrere di particolari condizioni, le matrici di riporto al suolo), delinea il quadro normativo in materia di gestione dei riporti (sottolineando la conformità del Dpr 120/2017 al Dl "Sblocca Italia") per poi esemplificare alcune ipotesi di gestione delle terre contenenti matrici materiali di riporto.
Stando a quanto si legge nella sintesi finale della circolare, il riutilizzo in situ è sempre consentito quando le matrici materiali di riporto rispettano la conformità alle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc). Nel caso in cui invece nelle matrici di riporto sia presente una fonte di contaminazione, questa – e non l'intera matrice materiale di riporto – deve essere eliminata prima di poter riutilizzare in situ il materiale di riporto.
Riordino e semplificazione della disciplina sulla gestione delle terre e rocce da scavo - Attuazione articolo 8, Dl 133/2014 - Abrogazione Dm 161/2012 - Modifica articolo 184-bis, Dlgs 152/2006
Terre e rocce da scavo - Dpr 120/2017 - Matrici materiali di riporto - Chiarimenti interpretativi
Norme in materia ambientale - Stralcio - Parte IV - Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
Misure urgenti per apertura cantieri, realizzazione opere pubbliche e emergenza dissesto idrogeologico - Incenerimento rifiuti - (cd. "Sblocca Italia")
"Dl Ambiente" - Materiali da riporto - Sacchetti biodegradabili - Emergenza Regione Campania
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