Consiglio di Stato, informativa antimafia anche per l'Aua
Disposizioni trasversali/Aua (Giurisprudenza)
La disciplina recata dal Codice antimafia Dlgs 159/2011 consente al Prefetto di emanare una informativa antimafia (anziché la comunicazione) anche per le autorizzazioni come l'Aua.
Lo ha ricordato il Consiglio di Stato nella sentenza 9 febbraio 2017, n. 565 riformando la pronuncia del Tar. Il Tar aveva annullato l'informativa antimafia interdittiva rilasciata dal Prefetto ex articolo 89-bis del Dlgs 159/2011 (Codice antimafia) la quale aveva provocato il mancato rilascio dell'autorizzazione unica ambientale ex Dpr 59/2013 da parte della Provincia a una azienda ligure del settore "commercio all'ingrosso di materiali da costruzione". Per il Tar l'informativa antimafia non può riguardare atti autorizzatori ma solo contratti e concessioni che implicano "rapporti con la P.a.".
Il Consiglio di Stato ritiene invece che il concetto di "rapporti con la P.a." vada interpretato in modo più dinamico e aderente alla lettera e spirito della normativa antimafia includendovi anche le autorizzazioni, spesso veicolo per infiltrazioni mafiose. Il Prefetto qualora ne ricorrano i presupposti ben può dunque emettere al posto della comunicazione antimafia un'informativa antimafia anche nel caso delle autorizzazioni. Il fatto che il Prefetto possa "abusare" di questa possibilità non sussiste: basta ricordare che la valutazione prefettizia deve fondarsi su elementi gravi, precisi e concordanti alla stregua della "logica del più probabile che non", sempre sindacabile poi dal Giudice.
Autorizzazione unica ambientale - Scarico acque reflue ed emissioni in atmosfera - Procedimento - Rilascio - Articolo 3, Dpr 59/2013 - Richiesta di documentazione antimafia - Emissione dell'informativa antimafia con effetto interdittivo per il rilascio dell'Aua - Articolo 89-bis Dlgs 159/2011 - Legittimità - Sussistenza
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