Deposito incontrollato eternit, Cassazione esclude "tenuità" del fatto
Rifiuti (Giurisprudenza)
La causa di non punibilità per "tenuità del fatto", secondo la Suprema Corte, non è applicabile nel caso di deposito non autorizzato di lastre in cemento-amianto, in quanto rifiuti "tra i più pericolosi in assoluto".
La Cassazione (sentenza 5747/2017) ha così respinto il motivo di ricorso presentato da un soggetto che aveva trasportato e accatastato alcune decine di lastre di eternit in un casolare nella propria disponibilità, e per questo è stato condannato dal Tribunale di Palermo per deposito incontrollato di rifiuti in territorio dichiarato in stato di emergenza (articolo 6, comma 1, lettera a) del Dl 172/2008).
Per far questo la Corte ha richiamato una recente sentenza delle Sezioni Unite (sentenza 13681/2016) che "insegna" come la valutazione circa la applicabilità dell'esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto (articolo 131-bis del C.p., introdotto dal Dlgs 28/2015) "debba rapportarsi anche all'entità del danno o del pericoloso connessi alla condotta illecita".
Rifiuti - Deposito incontrollato di lastre in cemento-amianto - Territorio in stato di emergenza - Reato - Articolo 6, Dl 172/2008 - Causa di non punibilità per tenuità del fatto - Articolo 131-bis, C.p. - Rifiuti tra i più pericolosi in assoluto - Non applicabilità
Causa di non punibilità per tenuità del fatto - Articolo 131-bis, C.p. - Reati che prevedono "soglie di punibilità" - Applicabilità - Abitualità del comportamento - Sanzioni amministrative accessorie - Rilevabilità d'ufficio
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