Rifiuti non trattati in discarica, nuovo stop Consulta a Basilicata
Rifiuti (Giurisprudenza)
La Corte Costituzionale ha bocciato per la seconda volta una legge regionale della Basilicata che consente, in violazione della disciplina statale, il collocamento in discarica di rifiuti "parzialmente" trattati.
In base a quanto stabilito dal Dlgs 36/2003 sulle discariche dei rifiuti, ricorda la Corte Costituzionale nella sentenza 11 gennaio 2017, n. 5, a decorrere dal 31 dicembre 2009 le discariche non possono più ricevere rifiuti non adeguatamente trattati, a meno che per gli stessi non venga dimostrato che il trattamento non è necessario.
La Corte ha così dichiarato incostituzionale l'articolo 1 della Lr Basilicata 35/2015 che, seppur transitoriamente, ha autorizzato lo smaltimento in discarica dei Rsu sottoposti alle operazioni di trito-vagliatura e di biostabilizzazione "anche parziale", violando così la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell'ambiente.
Nel caso specifico, secondo la Consulta, la Regione ha anche violato un giudicato costituzionale visto che la Lr 35/2015 riproduce, nella sostanza, un regime di deroga (commi 4 e 5, articolo 42, Lr 26/2014) che già era stato bocciato dallo stesso Giudice (sentenza 180/2015).
Rifiuti - Legge della Basilicata Lr 26/2014 - Previsione dello smaltimento in discarica di Rsu sottoposti alle sole operazioni di trito-vagliatura e biostabilizzazione - Lesione della competenza esclusiva statale - Illegittimità costituzionale
Assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014/2016 - Stralcio - Misure su rifiuti, bonifiche, energia, piano casa regionale
Rifiuti – Ammissibilità in discarica ex articolo 7 Dlgs 36/2003 – Competenza esclusiva statale ex articolo 117, comma 2, lettera s) Costituzione – Legge regionale in contrasto – Dichiarazione incostituzionalità
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