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29 novembre 2016

Per l’economia circolare serve una visione strategica di medio lungo periodo

Rifiuti

(Fabrizio Taricco)

Economia circolare: a che punto siamo? È con l’intento di dare una risposta a questa domanda e fornire un’occasione di informazione e formazione sullo stato dei servizi integrati per la gestione dei rifiuti solidi urbani nei paesi della Unione Europea che Coinger, una società a totale partecipazione pubblica il cui capitale sociale è interamente detenuto dai 26 Comuni della provincia di Varese che la compongono, ha inteso organizzare il convegno “L’Europa del riciclo: sistemi a confronto”, che sarà ospitato il prossimo 2 dicembre presso il Grand Hotel Palace di Varese.

Un appuntamento di caratura internazionale dato che, nel corso dell’intera giornata, interverranno illustri relatori, esperti del settore, provenienti da diversi paesi della Unione Europea, che con le loro relazioni cercheranno di evidenziare le migliori pratiche messe in campo in ambito comunitario, senza trascurare possibili criticità o lacune a livello tecnico-normativo o operativo.

In particolare, nel corso della giornata convegnistica, verranno analizzati gli aspetti normativi in ambito nazionale e internazionale in merito al tema del “End of Waste” e conseguentemente delle Mps (Materie Prime Seconde). Non mancheranno riferimenti alle buone pratiche nelle gestioni integrate dei servizi di igiene urbana, sviluppate in realtà internazionali costituite da più comunità locali che si sono messe insieme per condividere la gestione di un servizio pubblico. Valido esempio di questo sarà la presentazione della positiva esperienza messa a punto dalla società di consulenza Spora, che opera in Catalogna. Verrà illustrata la buona gestione associata del servizio posta in essere da diverse municipalità della regione. Esperienza analoga è la realtà di Coinger, in provincia di Varese, a cui aderiscono unicamente enti locali per un bacino di oltre centomila abitanti. E proprio Coinger ritiene che questa sia la via da perseguire per garantire efficacia, efficienza ed economicità nei servizi pubblici e rispondere alle esigenze dei cittadini-utenti.

 

Molto spesso vengono fatti paragoni con realtà estere in tema di gestione dei rifiuti senza sapere concretamente quali siano i risultati raggiunti in termini di raccolta differenziata, riduzione della produzione pro/capite ed in generale quale sia l’autosufficienza impiantistica.

Per fare una buona raccolta differenziata e per aumentare la pulizia del territorio basta semplicemente concedere qualche centesimo in cambio della restituzione di una lattina o di una bottiglia di plastica?

Lo scopriremo attraverso gli interventi dei relatori che faranno “focus” sugli aspetti economici, organizzativi e sulle modalità gestionali adottate nei principali paesi della comunità europea nell’ambito del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Le analisi e gli apporti dei relatori permetteranno di mettere a confronto, in un contesto pubblico, le principali scelte strategiche adottate o auspicabili in materia. E questo non ai fini di stilare una classifica di merito, ma per mettere in risalto i contenuti culturali e le sensibilità verso l’ambiente dimostrata in seno ai diversi paesi della comunità europea.

 

Il convegno è infatti stato strutturato per analizzare molteplici aspetti del “mondo dei rifiuti”. Pertanto si parlerà anche di tariffazione puntuale, un modo di far pagare l’utenza sulla base della effettiva produzione di rifiuti da raccogliere. Questo meccanismo permette di introdurre un principio di equità tra gli utenti e di riconoscere il comportamento virtuoso da parte dei cittadini. Uno spazio importante all’interno del convegno troverà inoltre il dibattito sul progetto “Zero Waste” o “Rifiuti Zero”, con il quale si intende una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica degli stessi, considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde. E questo al fine di annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire entro il 2020.

Il convegno è a libera partecipazione, previa iscrizione, proprio perché nasce dalla volontà di offrire ai partecipanti (enti, imprese, associazioni, cittadini) l’occasione per conoscere le scelte strategiche che ogni nazione ha adottato per la raccolta, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti urbani. A chiusura della giornata è prevista una tavola rotonda dedicata all’approfondimento del tema dell’economia circolare. Al dibattito interverranno esponenti delle commissioni ambiente del Parlamento europeo e italiano, rappresentanti di Legambiente, Utilitalia, Anci e Comieco.

 

Sono ancora troppi i rifiuti che transitano attraverso gli impianti di trattamento ordinari e che invece potrebbero trovare facilmente una seconda vita con poche (o addirittura nessuna) operazioni di preparazione al riutilizzo. Sono ad oggi mancanti moltissimi decreti per la definizione delle materie prime secondarie e dei sottoprodotti in settori produttivi ordinari. Tale mancanza, più volte evidenziata al legislatore, obbliga a gestire come rifiuti quelli che potrebbero essere (ed in effetti sono) semplicemente materiali da reimpiegare. Anche in tema di rifiuti urbani si stanno attendendo i decreti che permettano il regolare funzionamento dei centri del riuso, superando le limitazioni legate all’assimilazione e permettendo così una diffusione delle buone pratiche in tema di riduzione della produzione di rifiuti. È di assoluta importanza che l’impianto normativo vigente venga completato in modo da supportare e favorire al massimo il recupero dei materiali e la limitazione nella produzione dei rifiuti, modificando l’attuale definizione di rifiuto, che mantiene una accezione negativa. Si aumenta così la possibilità di dare nuova vita ai prodotti ed ai materiali senza farli transitare negli impianti di trattamento rifiuti. L’economia circolare deve cercare di evitare la produzione di rifiuti.

Quando un prodotto raggiunge la fine del suo ciclo di vita, questo prodotto deve diventare una risorsa utile per creare un nuovo valore. La Commissione Europea incoraggia e sostiene il diffondersi dei sistemi ad economia circolare in cui i prodotti conservano il loro valore il più a lungo possibile e i rifiuti sono azzerati. È evidente che tutto ciò comporta un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte orientamento all’innovazione, non solo per quanto riguarda la tecnica e la tecnologia, ma anche sul piano politico, degli investimenti, dell’organizzazione.

 

Coinger ha la convinzione che il passaggio all’economia circolare debba essere visto in una chiara ottica di coinvolgimento dell’intera filiera produttiva e manifatturiera del Paese, che si dovrà quindi dotare di una visione strategica di medio lungo periodo.

Il convegno sarà dunque l’occasione per promuovere la cultura del rifiuto, che non dovrà più essere inteso come materia da buttare ma come risorsa da riutilizzare. In quest’ottica si rivolge a istituzioni, operatori del settore, imprese, associazioni, utenti privati, interessati a conoscere le tematiche della gestione dei rifiuti e della salvaguardia ambientale. Per essere davvero e sempre “dalla parte dei cittadini”.

 

di Fabrizio Taricco, Amministratore Unico Coinger Srl

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