Bioshopper, Commissione Ue chiude procedura infrazione contro Italia
Imballaggi
La Commissione Ue il 29 aprile 2016 ha comunicato di avere avviato la chiusura della procedura di infrazione contro l'Italia per violazione della direttiva 94/62/Ue sugli imballaggi in relazione al divieto di circolazione dei sacchetti di plastica.
Come è noto l'Italia aveva introdotto fin dal 2011 il divieto di circolazione dei sacchetti di plastica per asporto merci precisando poi col Dl 2/2012 convertito dalla legge 28/2012 che il divieto riguardava tutti i sacchetti di plastica monouso e quelli riutilizzabili che non avessero determinati spessori indicati dalla norma (vedi anche Dm 27 marzo 2013). L'Italia spingeva per l'uso dei sacchetti bio-compostabili (norma Uni En 13432:2002), violando però l'articolo 18 della direttiva 94/62/Ce sugli imballaggi che vietava restrizioni alla circolazione degli imballaggi (quali sono i sacchetti) nel mercato Ue. La Commissione apriva così la procedura di infrazione 2011/4030 che la Commissione ora sta chiudendo.
E in effetti la legislazione Ue in materia ha mostrato di andare nella direzione intrapresa dall'Italia: la direttiva 2015/720/Ue sulla riduzione dei sacchetti di plastica leggeri (sotto i 50 micron di spessore) prevede espressamente la possibilità di introdurre restrizioni alla diffusione anche in deroga all'articolo 18 della "direttiva imballaggi" (94/62/Ce). Di conseguenza è stata avviata la chiusura della procedura di infrazione a carico dell'Italia.
Riduzione dell'utilizzo di borse di plastica in materiale leggero - Modifiche alla direttiva 94/62/Ce
"Dl Ambiente" - Materiali da riporto - Sacchetti biodegradabili - Emergenza Regione Campania
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