Terre da scavo, restyling disciplina all'esame del Parlamento
Rifiuti


Le Commissioni ambiente di Camera e Senato hanno tempo fino a fine marzo per esprimere il proprio parere consultivo sullo schema di Dpr recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo presentato dal Governo.
La proposta di regolamento, presentata in Parlamento il 26 febbraio 2016, arriva in attuazione del Dl 133/2014 (cd. "Sblocca Italia") con cui il Governo è stato delegato a riordinare e semplificare le regole nazionali per la gestione delle terre e rocce da scavo (entro il 12 dicembre 2014).
Prima di arrivare a Camera e Senato, si ricorda, il provvedimento è stato sottoposto a una fase di consultazione pubblica della durata di un mese (19 novembre-19 dicembre 2015), è stato approvato in via preliminare dal CdM 15 gennaio 2016 ed ha ottenuto il via libera del Consiglio di Stato un mese dopo (parere del 16 febbraio 2016).
I punti cardine della regolamentazione in itinere, che sostituirà le attuali regole sul riutilizzo delle terre da scavo (e non solo) stabilite dal Dm 161/2012, riguardano il riutilizzo delle terre qualificate sottoprodotti, il regime di deposito temporaneo, l'utilizzo in sito delle terre escluse dal campo di applicazione del Dlgs 152/2006 ("Codice ambientale") e la gestione delle terre generate all'interno dei siti oggetto di bonifica.
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