Rifiuti delle navi, Ue vuole più dati sull'"ultimo porto"
Rifiuti
Entro il 9 dicembre 2016, l'Italia dovrà includere tra le informazioni che le navi devono notificare, prima dell'entrata in un porto nazionale, i dati esatti su tipi e quantitativi (in m3) dei rifiuti conferiti nell'ultimo porto di approdo.
A stabilirlo è la direttiva 2015/2087/Ue, in vigore dal 9 dicembre 2015, che va a sostituire il modulo contenuto nell'allegato II (Informazioni da notificare prima dell'entrata nel porto) della direttiva 2000/59/Ce "relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico".
Oltre alle informazioni più precise sui rifiuti conferiti nell'ultimo porto, ritenute essenziali dalla Commissione europea ai fini del calcolo della capacità di stoccaggio dei rifiuti a bordo della nave, la direttiva adatta l’elenco dei rifiuti del modulo alla nuova classificazione dei rifiuti adottata dall'Organizzazione marittima internazionale (Imo).
Gli Stati membri hanno un anno di tempo (9 dicembre 2016) per recepire le novità. Per l'Italia il riferimento è costituito dall'allegato III del Dlgs 182/2003, provvedimento di recepimento della direttiva 2000/59/Ce.
Rifiuti prodotti dalle navi - Modifica dell'allegato II della direttiva 2000/59/Ce
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