Direttiva sacchetti di plastica, avanza iter approvazione
Imballaggi
Progressiva riduzione tramite obiettivi nazionali vincolanti, tassazione o messa al bando. Sono i capisaldi della proposta di direttiva sui sacchetti di plastica approvata in prima lettura dal Consiglio Ue il 18 febbraio 2015.
La proposta di direttiva modifica la direttiva imballaggi (94/62/Ce) e riguarda i sacchetti di plastica leggeri (sotto i 50 micron di spessore) operando in tre direzioni, lasciate agli Stati membri: agire su obiettivi obbligatori di riduzione, agire sul prezzo o vietare la commercializzazione in deroga all'articolo 18 della direttiva imballaggi. L'obiettivo è fare scendere il consumo a persona a 90 sacchetti/anno al 2019 fino a 40 sacchetti/anno al 2025. In aggiunta, dal 2018 tutti i sacchetti di plastica oggetto della direttiva devono essere a pagamento. Le borse sotto i 15 micron di spessore possono essere escluse dalle disposizioni.
Nel testo non c'è la messa al bando dei sacchetti oxo-biodegradabili (che a differenza di quelli obbligatori in Italia non sono anche compostabili) ma si prevede che la Commissione, due anni dopo l'entrata in vigore della direttiva, presenti una relazione sull'impatto di questi sacchetti nell'ambiente. Entro due anni dall'entrata in vigore della direttiva la Commissione vara il disciplinare delle etichette dei sacchetti biodegradabili e compostabili.
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